L'incredibile attacco del governo russo a un giornalista

Ha suscitato una infinità di reazioni l’incredibile attacco del portavoce del governo russo a La Stampa e al giornalista Jacopo Iacoboni. Le accusa si riferiscono agli articoli sulla missione russa nel Nord Italia.

In particolare il rappresentante del ministero della Difesa russo ha accusato il giornale di alimentare "fake russofobi della peggior specie" e di seguire "le linee guida dei manuali di propaganda antisovietica". Alla fine, in latini, c’è una minaccia niente affatto velata: "Qui fodit foveam, incidet in eam (Chi scava una fossa prima o poi ci finirà dentro)".

L'Associazione Stampa Subalpina e la Federazione nazionale della Stampa italiana esprimono «preoccupazione e sdegno».

«Ricordiamo al ministero della Difesa russo – scrive il sindacato – che nel nostro Paese, in Europa e in democrazia non sono ammissibili intimidazioni ai professionisti dell'informazione e limiti al diritto di espressione. Il governo italiano deve battere un colpo. Si convochi immediatamente l'ambasciatore russo in Italia, gli si chiedano spiegazioni e si agisca di conseguenza».

Il Comitato di redazione de La Stampa ha espresso sdegno, solidarietà a Iacoboni è stata espressa anche dall’Ordine dei giornaliti del Lazio.

C’è una nota anche dei ministeri della Difesa e degli Esteri: «non si può non biasimare il tono inopportuno di certe espressioni utilizzate dal portavoce del ministero della Difesa russo nei confronti di alcuni articoli della stampa italiana... In questo momento di emergenza globale il compito di controllo e di analisi della libera stampa rimane più che mai essenziale».

Ultima modifica: Sab 4 Apr 2020