Il rispetto che noi giornalisti dobbiamo all'Italia (tutta)

C'è un'Italia laboriosa, in questi giorni difficili, un'Italia responsabile, un'Italia solidale, ciascuno per il proprio ruolo e per le proprie responsabilità.

Ne fanno parte i medici e gli operatori sanitari in prima linea, i ricercatori e gli scienziati che insieme alle certezze hanno dubbi e domande e che per la salute di tutti studiano percorsi, i responsabili della politica e della cosa pubblica alla ricerca di risposte adeguate per gestire una crisi globale e dai tanti aspetti. Ci sono le forze dell'ordine, c'è la chiesa, ci sono i lavoratori che continuano a garantire i servizi essenziali.

Ci sono tutte quelle persone - compresi bambini e ragazzi - chiuse in casa da settimane per senso della responsabilità prima che per paura.

È un'Italia che soffre, un'Italia paziente, fatta di nord, di centro, di sud e di isole, che merita, tutta, rispetto.

Ne fanno parte anche i tanti giornalisti in prima linea per garantire una corretta informazione.

Se ne tirano evidentemente fuori quanti, non nuovi a provocazioni e toni fuori dalle righe, risultano ingiustificabili in questo momento storico così difficile.

Non sappiamo se l'affermazione di Vittorio Feltri sull'inferiorità dei meridionali voleva essere offensiva.
Alle nostre orecchie suona piuttosto come ridicola. Non possiamo, come Ucsi, che prenderne le distanze, auspicando un giornalismo all'altezza delle sfide dei tempi.

Foto: AgenSIR

Qui la nota del presidente dell'Ordien dei giornalisti Carlo Verna

Ultima modifica: Mer 22 Apr 2020