Giornalisti sotto attacco negli Stati Uniti, allarme nel mondo

Quello che accade in molte città degli Stati Uniti è ormai un fatto globale. E i giornalisti provano a raccontarlo, in mezzo però a tante difficoltà e minacce alla loro stessa sicurezza. Così la Federazione europea dei giornalisti (EFJ) e quella internazionale (Ifj) esprimono piena “solidarietà ai giornalisti mirati da parte della polizia e dei manifestanti mentre copre le manifestazioni”.

In alcuni casi gli incidenti sono avvenuti senza dolo né volontà di nessuno, ma molte altre volte i giornalisti sono stati attaccati in modo deliberato. Sono almeno un centinaio gli incidenti in cui “giornalisti, fotoreporter e operatori televisivi sono stati feriti o molestati da manifestanti o agenti di polizia, a seguito di manifestazioni per chiedere giustizia a George Floyd”.

Anche la Nieman Foundation, un’organizzazione che difende e promuove i diritti dei giornalisti, conferma questi dati e lancia l’allarme.

Dice il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres: “Quando i giornalisti vengono attaccati, le società vengono attaccate. Nessuna democrazia può funzionare senza la libertà di stampa e nessuna società può essere equa senza i giornalisti che indagano su illeciti e dicono la verità al potere ".

Per il presidente dell'EFJ Mogens Blicher Bjerregård "l'intimidazione dei giornalisti negli Stati Uniti deve cessare e le autorità pubbliche negli Stati Uniti, a livello federale e locale, devono istruire gli agenti di polizia a non prendere di mira i giornalisti e garantire che possano riferire in modo sicuro sulle proteste pubbliche".

Ultima modifica: Mar 2 Giu 2020