L'andamento delle notizie subito dopo il lockdown

Dopo il lockdown, ancora il 30% delle notizie in Italia riguarda direttamente il Coronavirus. Sono, comprensibilmente, molte meno della fase precedente.

Aumenta però il numero di fake news sul tema. Emerge dal terzo numero dell'Osservatorio sulla disinformazione online “Speciale Coronavirus” pubblicato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Durante la cosiddetta ‘fase 1’ i siti web di “disinformazione” sono stati consultati dal 31% degli utenti online nel mese di marzo e dal 26% ad aprile. D’altro canto è anche vero che hanno registrato un’impennata le visualizzazioni dei siti istituzionali.

Ad aprile e maggio sono stati numerosi gli attacchi alla sicurezza informatica, con un “considerevole incremento di minacce informatiche connesse al coronavirus e una maggiore diversificazione delle tecniche utilizzate”.

Tra i più colpiti senz’altro i settori della ricerca, sanità e smart working. Aumentano in misura considerevole anche i nuovi domini internet dannosi e ad alto rischio legati al coronavirus. “L'Italia è oggi al primo posto in Europa e al secondo nel mondo (dopo gli Usa) per numero di nuove registrazioni malevole”.

Ultima modifica: Gio 2 Lug 2020