La pubblicità non cresce ancora dopo il lockdown
Gli investimenti della pubblicità non riprendono quota dopo il lockdown, perlomeno non quanto ci si poteva aspettare.
Anche a maggio infatti la riduzione è del 41,1% (del 23,8% nei primi cinque mesi dell’anno rispetto al 2019).
Anche la tv, nonostante i grandi ascolti, perde molto. Quasi il 25% da gennaio a maggio. Analoga la perdita dei quotidiani, crollano i periodici.
Sfiora il 40% in meno la pubblicità sulla radio. E non si salva neppure internet, che nel complesso porta le pedite del 2020 al 14,5%.
“La pandemia ha portato una crisi senza precedenti nella storia recente della pubblicità: di questo porteremo il segno per tutto l’anno e verosimilmente per buona parte del 2021” – dichiara Alessandra Giaquinta, portavoce Media Hub UNA – Aziende della Comunicazione Unite. “Si tratta di un dato eccezionale e come tale deve essere considerato. Nonostante le incertezze sulla ripresa, rimaniamo ottimisti grazie alla voglia di ripresa mostrata dagli investitori e ai pur deboli segnali di crescita congiunturale evidenziati da Nielsen”.