I giornalisti a rischio della vita si raccontano

Si intitola “Journalists at risk speak out” il nuovo studio del Consiglio d'Europa sugli attacchi ai giornalisti. E’ stato presentato nel terzo anniversario dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia.

E all’interno c’è anche la sua testimonianza, raccolta pochi giorni prima della morte in un barbaro attenatto dinamitardo.

Ci sono venti interviste, raccolte in 18 Paesi.

Il libro è dedicato proprio a Daphne Caruana Galizia e a tutti i giornalisti che hanno perso la vita nell'esercizio della professione. Contiene anche le raccomandazioni per proteggere chi è minacciato e a creare «un ambiente faviorevole per media liberi, indipendenti e diversificati» oltre a riportare nel dettaglio l'esperienza dei 20 intervistati, contiene le raccomandazioni su come proteggere coloro che sono minacciati, ma anche «creare un ambiente favorevole per media liberi, indipendenti e diversificati».

L’obiettivo dichiarato è quello di «illustrare e fornire una migliore comprensione delle diverse forme di ingerenza nella libertà di stampa, già individuate in uno studio quantitativo sui rischi cui sono esposti i media e i giornalisti pubblicato nel 2017 e basato su un'indagine condotta su 940 giornalisti degli Stati membri del Consiglio d'Europa e della Bielorussia».

La foto del murales dedicato a Daphne Caruana Galizia è tratta dal sito della Fnsi

Ultima modifica: Gio 15 Ott 2020

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