Illuminare (di più e meglio) le periferie geografiche e umane

L’informazione sulle periferie (geografiche e umane) deve ancora crescere di qualità, rimettere al centro gli invisibili, i giovani, le donne, gli esclusi. E’ quanto emerge anche da questo terzo rapporto “Illuminare le periferie”, presentato (non a caso) a Tor Bella Monaca, periferia simbolo di Roma.

La presentazione, nella sede della Comunità di Sant’Egidio, è stata organizzata insieme alla Rai. La ricerca, curata dall’Osservatorio di Pavia, è stata promossa da COSPE, USIGRAI, FNSI con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dell’Impresa Sociale Con i Bambini.

L’analisi non si è limitata all’Italia, ma si è allargata anche alla dimensione internazionale, globale. Per Paola Barretta dell’Osservatorio di Pavia “rendere visibili le ‘periferie’ sia un’occasione, per i media mainstream, di svolgere appieno la funzione informativa a cui essi sono preposti”.

Qualche indicazione la fornisce lei stessa: “Dare voce agli ‘altri’, rendere visibili paesi e contesti da cui hanno origine molte delle migrazioni contemporanee, raccontare temi ‘ai margini’ (conflitti endemici, disagio sociale, povertà educativa, disoccupazione e disuguaglianze nell’accesso dei servizi) fa esistere questioni e persone. E lo è ancora di più in una fase, come quella odierna, di gestione e di contenimento dell’emergenza Covid-19”.

In fondo è proprio “dalle periferie, come quella di Tor Bella Monaca - afferma il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo – che si può capire meglio la realtà della città e di ogni città, soprattutto in questo tempo di pandemia. Ciò che è evidente è il bisogno crescente di sostegno e di solidarietà concreta di tante persone e famiglie. A questo bisogno tutti possiamo dare una risposta perché ci si salva solo insieme dalle conseguenze di questa pandemia”.

Giovanni Parapini, direttore di Rai per il Sociale aggiunge: “pensiamo che sia fondamentale impedire che si allarghi la forbice dell’ingiustizia sociale: non vogliamo che esista un mondo per pochi, ma consideriamo i luoghi dove viviamo uno spazio di comunità da condividere”.

Parole condivise dal segretario dell’Usigrai Vittorio di Trapani, secondo il quale i contenuti di questo rapporto devono essere strumento di lavoro delle redazioni, e non solo – dice Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi – quando accadono guerre e catastrofi”.

A questo link tutto il rapporto.

Ultima modifica: Gio 19 Nov 2020