Minacce ai giornalisti, raddoppiano gli episodi. Spesso arrivano da "cittadini qualunque"

Nell’anno della pandemia sono addirittura raddoppiate le minacce contro i giornalisti. Al Viminale risultano 163 episodi a fronte di 87 nel 2019. E nel 2021 ce ne sono stati già 23.

«Nessun episodio va sottovalutato, l'attenzione è massima», ha assicurato la ministra Luciana Lamorgese dopo gli ultimi casi in Toscana (leggi qui).

Quattro minacce su dieci arrivano dal web e dai social network, erano solo il 25% l’anno prima. Le regioni dove ci sono più intimidazioni sono Lazio, Sicilia, Campania, Calabria e Lombardia.

«L'intensificarsi del fenomeno delle minacce ai giornalisti riporta indietro le lancette della storia a periodi bui», dichiara Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.

Il sindacato raccoglie l’invito a denunciare e conferma il sostegno ai giornalisti, “dalle denunce alle aule di tribunale”.

Il direttore del Tirreno Stefano Tamburini, accompagnato dai presidenti di Ordine dei giornalisti e Assostampa Toscana, ha rilevato sempre più spesso non sia la criminalità organizzata a minacciare, «ma il cittadino qualunque», e che «certe speculazioni politiche contribuiscono a fomentare l'odio», aggiungendo che «preoccupa che l'istigazione sui social possa portare ad azioni concrete» e per questo «occorre mettere un freno a questa situazione».

Dal presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti è partito l’invito alla ministra affinché incontri i rappresentanti delle Federazioni internazionale ed europea dei giornalisti per illustrare il funzionamento del Centro di coordinamento, «una eccellenza cui in tutta Europa guardano con interesse».

Ultima modifica: Gio 4 Mar 2021

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