L'informazione in tempo di pandemia: l'esempio dei media cattolici

La speranza è il filo conduttore delle esperienze di informazione di Tv2000, Avvenire, dei giornali diocesani, dell’agenzia Sir, delle radio InBlu.

Tv2000 dal 24 gennaio ha ampliato l’offerta, con due edizioni domenicali del tg, e nuovi flash quotdtiani. “Abbiamo riscontrato, in questo tempo, una fame di informazione seria e credibile”, ha commentato il direttore Vincenzo Morgante, che evidenzia l’equilibrio e il buon senso che hanno caratterizzato il nuovo impegno. –

“Abbiamo voluto farlo con il nostro linguaggio: mai parole gridate, ruvide e grossolane”.

Su Avvenire massima attenzione al digitale, nel lavoro e nella diffusione delle copie. L’obiettivo, ripete il direttore Marco Tarquinio, è quello di “garantire la stessa qualità e la stessa profondità all’informazione cui di solito si associa l’idea della velocità e della tempestività”. Secondo lui “la pandemia ha sottolineato la necessità di un’informazione qualitativamente alta” e “tutto il resto crea solo confusione, fa danno e genera sconcerto nella vita delle persone”.

I settimanali diocesani si sono rivelati “presìdi” sul territorio: nel formato cartaceo e online hanno raccontato storie e testimonianze di impegno e di servizio, ma anche di sacerdoti deceduti a causa del virus mentre svolgevano il loro servizio.

“Dopo un primo momento di disorientamento, le nostre testate hanno saputo inserirsi nel cammino accanto alle comunità con forme nuove”, commenta Mauro Ungaro, presidente della Fisc. Si è mantenuto saldo comunque anche l’impegno nel garantire l’informazione cartacea oltre che quella digitale.

Ultima modifica: Gio 18 Mar 2021