Carte deontologiche dei giornalisti, confronto sul significato e sull'origine

Nuova interessante iniziativa di “Ossigeno per l’informazione”, che ha dedicato un seminario all’importanza delle carte deontologiche nel giornalismo.

Con l’associazione ha collaborato l’Ordine dei giornalisti del Lazio. L’evento è stato promosso dall’Università di Roma Tor Vergata.

Dice il prof. Giuseppe Federico Mennella, docente di deontologia della professione giornalistica e segretario di Ossigeno per l’informazione: “Tutto l’apparato deontologico italiano è frutto di decisioni della categoria ma le troppo numerose carte sono state adottate tutte sotto l’urgenza e lo stimolo di eventi esterni di natura sociale e pubblica”.

Dalla Carta di Treviso sui minori, a quella di Roma sui migranti, passando per la Carta di Firenze (precarietà del lavoro) e quella di Milano (detenuti). Ogni documento, è stato redatto solo dopo una spinta esterna, ma frutto anche di una nuova consapevolezza per la categoria. A dare inizio alla stagione delle Carte deontologiche, è stata la cosiddetta ‘sentenza decalogo’, tuttora vigente, “che ha costretto la categoria a pensare su sé stessa, sull’evoluzione dei costumi della società”.

Ultima modifica: Lun 22 Mar 2021