Editoria: grido d'allarme in Umbria, ma vale per tutta Italia

Si legge sul sito della Fnsi, la Federazione della Stampa, che l'allarme per la sopravvivenza di giornali ed emittetnti locali in Umbria è molto alto. Lo lancia l'Associazione Stampa Umbra, che scrive direttamente alla presidente della Regione. Ma l'informazione locale, in questa situazione di crisi, è davvero a rischio in tutto il Paese. 

Alcune Regioni sono intervenute con decisione, finaziando leggi per il sostegno del settore. In altre il dibattito è ancora in corso. Scrive l'Asu: «Nell'anno in cui l'emergenza da Covid-19 ha imposto il ruolo dell'informazione come servizio pubblico essenziale in Umbria si rischia di non poter più vivere della professione di giornalista e di veder scomparire una dietro l'altra le voci che possano raccontare la quotidianità, testimoniare i fatti, creare consapevolezza nelle persone». E

«I giornalisti umbri, continau la lettera, «chiedono attenzione, rispetto e assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni e della società di fronte a una crisi del settore che la pandemia ha accentuato paurosamente, esponendo i lavoratori delle imprese editoriali alla minaccia di un pesante ridimensionamento dei livelli occupazionali, cancellando opportunità di svolgere la professione e mettendo a repentaglio il pluralismo delle fonti di informazione. Nessuno può chiamarsi fuori dall'emergenza rappresentata dal fatto che l'informazione professionale, e con essa il presidio democratico garantito dal lavoro dei giornalisti, siano gravemente messi in discussione proprio nel momento in cui sono determinanti per la collettività umbra nella difficile battaglia al Coronavirus».

 

Ultima modifica: Lun 22 Mar 2021