L'uso etico dell'intelligenza artificiale in redazione

L’intelligenza artificiale in redazione? Più che a regolamentarla biosgna pensare ad un suo uso etico.

Lo scrive la Federazione europea dei giornalisti (EFJ): “L'uso di algoritmi dovrebbe preservare il pluralismo dei media e la libertà di espressione, soprattutto per i gruppi minoritari. L'introduzione dell'intelligenza artificiale nei media richiede anche investimenti nella formazione dei giornalisti”

L’argomento è stato trattato durante un convegno internazionale che ha coinvolto trecento giornalisti ed esperti di tutto il mondo.

Per Mogens Blicher Bjerregård, presidente del sindacato europeo, l’intelligenza artificiale è “venuta per restare”.

Poi ha aggiunto: “quando si implementa l'intelligenza artificiale in redazione, c'è il rischio di estendere ulteriormente il divario tra grandi e piccoli media. Mentre le grandi società di media possono avere le risorse per investire in nuove tecnologie, i media piccoli e locali potrebbero essere lasciati indietro, motivo per cui hanno bisogno di un supporto particolare”.

“Ai giganti della tecnologia potrebbero non interesserare l'etica e il ruolo del giornalismo e nemmeno i loro algoritmi. Pertanto, è importante che i media ei giornalisti siano abili nel creare i propri algoritmi tenendo conto dell'etica e del bene pubblico del giornalismo”.

Ultima modifica: Mer 19 Mag 2021