Tv locali, due switchoff in un anno. Ma il primo (forse) slitta

Il mondo delle tv locali, ancora una volta, è in fibrillazione. Entro un anno sono previsti due cambiamenti tecnologici di grande rilievo. Ma almeno la prima scadenza (fra tre mesi) potrebbe slittare. La notizia era nell’aria da tempo, adesso trova conferme anche in un articolo approfondito del Sole 24 Ore.

Con due lettere dei giorni scorsi, infatti, Confindustria Radio Televisioni si è rivolta al ministro dello sviluppo economico per chiedere di spostare in avanti il passaggio dal formato Mpeg 2 a quello Mpeg 4. Il termine per questo switchoff sarebbe il 1° settembre 2021. Ma nelle case a quel punto funzionerebbero solo i televisori che già ricevono i programmi in alta definizione o quelli con un decoder adatto. Ragione per la quale, sempre secondo Il Sole, al ministero sarebbero sensibili a questo spostamento. Non solo: ci sono ritardi anche nella procedura dell’assegnazione delle reti e per la gara dei fornitori dei contenuti.

Ad ogni modo sarà molto più difficile poi rinviare il vero e proprio cambiamento tecnologico previsto invece il 1° giugno 2022. Quello sì che rappresenta una rivoluzione, perché dal Dvb-T si passerà al Dvb-T2. La ragione è che la frequenza in uso per il sistema di oggi (700Mhz) dovrà essere ceduta agli operatori del 5g.

Questo passaggio, per le imprese editrici delle emittenti locali, ha un’importanza notevole. Costerà molto, in termini di innovazione tecnologica e costringerà a ripensare i piani di sviluppo proprio per la minore disponibilità della banda. E poi, nonostante la crescita esponenziale degli ascolti delle “tv di prossimità” nell’anno della pandemia, la crisi economica ha pesato molto e la raccolta pubblicitaria si è assottigliata.

Ultima modifica: Dom 13 Giu 2021