'Rispettate la Carta di Roma'. L'appello ai giornalisti per notizie e servizi sugli afghani giunti in Italia

L’arrivo in Italia di tante persone in fuga dall’Afghanistan richiama i giornalisti al rispetto, reso oggi ancora più importante e urgente, della Carta di Roma.

Quel documento, frutto di una riflessione ampia e condivisa, tutela la privacy dei rifugiati e dei migranti. In particolare, nel secondo “principio” «si chiede di evitare la pubblicazione di qualsiasi elemento che possa portare alla loro identificazione. In caso di interviste si chiede di proteggere nome, volto e voce e di prestare attenzione a tutti quei dettagli che possono permettere di risalire all’identità dell’intervistato (caratteristiche fisiche peculiari o il racconto di aneddoti particolari)».

Altro appello ai giornalisti: quello di evitare, anche in presenza di un consenso libero e informato dell’interessato, «la pubblicazione del nome completo dell’intervistato (a meno che sia indispensabile per la sopravvivenza propria e/o della famiglia)».

La drammaticità e la delicatezza della questione, scrive nel suo sito, l’associazione Carta di Roma, sono dimostrate da «arresti e aggressioni a familiari di persone afghane giunte in Italia nelle ultime ore». Perciò, prosegue la nota, «è responsabilità degli operatori dei media ridurre i rischi di rappresaglie verso i familiari rimasti in patria, tutelando l’identità delle persone afghane che accettano di raccontare la propria esperienza».

Un analogo invito in questa direzione è stato formulato anche dall’Ordine dei giornalisti nel proprio sito.

Ultima modifica: Sab 28 Ago 2021

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