I giovani e l'Agenda 2030

Rilevare e descrivere l’opinione pubblica, soprattutto giovanile, e il livello di consapevolezza in merito agli obiettivi dell’agenda 2030 è l’obiettivo fondamentale dello studio che qui si propone. A tale scopo è stato predisposto un breve questionario somministrato on-line dal 12 maggio al 09 giugno 2021 a giovani di età compresa tra i 18 e i 32 anni. Il campione raggiunto è sostanzialmente un campione di convenienza, dunque, i risultati che ottenuti su di esso non sono in alcun modo generalizzabili all’intera popolazione target dello studio, tuttavia possono offrire degli interessanti elementi di riflessione.

Fra i 451 giovani che hanno deciso di partecipare rispondendo al questionario, si individua una netta prevalenza di giovani di sesso femminile (61,8%), l'età media degli intervistati è di circa 25 anni, con una buona percentuale di intervistati molto giovani, infatti, la classe di età maggiormente rappresentata è quella dai 22 ai 24 anni (25,4%), seguita dalla classe 18-21 anni (24,9%). Gli intervi- stati sono prevalentemente diplomati (39%) e laureati con laurea triennale (27,7%) o laurea magi- strale (20,9%). Compatibilmente con le informazioni circa il titolo di studio, la percentuale di stu- denti nel campione ammonta al 51,4%.

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Dove e come si informano i giovani

Il questionario si apre con l’area tematica dedicata alle abitudini e preferenze circa l’informazione degli intervistati. Alla richiesta di indicare quale sia il genere di informazione che interessa principal- mente i rispondenti hanno indicato un ventaglio di generi che vanno dalla cultura, alla politica, dalla Scienza e tecnologia alla cronaca e alle notizie locali, dallo sport all’attualità e al gossip, per finire con l’informazione medica. Si potrebbe pensare che i giovani intervistati siano, dunque, piuttosto informati su argomenti rilevanti nel panorama sociale italiano e meno interessati ad argomenti poco salienti, come le notizie di gossip. Per quanto concerne i mezzi di informazione preferiti dai giovani intervistati si noti una netta preferenza per i social network e i telegiornali, seguiti dai quotidiani on line e i siti web d’informazione. L’elenco prosegue poi con i motori di ricerca su internet, la stampa quotidiana cartacea, le App su smartphone. Ottengono diverse indicazioni anche le tv all news e i giornali radio. Tra i motivi della preferenza per i diversi mezzi di informazione ben oltre la metà degli intervistati indica l’accessibilità (58,8%), seguita dall’aggiornamento in tempo reale (18,2%) e, non senza sorpresa, la maggiore affidabilità (10,1%). Nel dettaglio, sono ritenuti più accessibili e aggior- nati in tempo reale mezzi d’informazione quali i social network e i telegiornali, i quotidiani on line e i siti web d’informazione, i motori di ricerca su internet, le App su smartphone. La stampa quotidiana cartacea, la stampa periodica cartacea, insieme alle tv all news e ai giornali radio sono, invece, con- siderati i mezzi più affidabili.

Le risposte ottenute alla domanda circa la frequenza di esposizione ai diversi mezzi di comunica- zione mostrano, complessivamente, il 74,4% di giovani intervistati che leggono quotidiani, settima- nali e periodici tradizionali mai o raramente; gli stessi vedono anche poco la TV. L’ascolto della radio mostra più o meno la stessa tendenza, mentre la navigazione in internet è molto più assidua, così come l’uso dei social network. Per quanto riguarda complessivamente l’utilizzo specifico di mezzi di informazione on line si registrano punteggi medio-alti di esposizione da parte degli intervistati, così come per la fruizione di mezzi di informazione televisivi quali telegiornali e canali Tv all news; si rilevano invece punteggio medio-bassi relativamente all’uso di mezzi di informazione cartacei, di mezzi di informazione mobile e App e anche in merito all’utilizzo di mezzi di informazione radiofo- nici. Si noti, inoltre, la maggiore fiducia attribuita dai rispondenti, nell’ordine, a ricerche scientifiche e scienziati, ai libri e ai docenti, seguiti da siti specializzati, stampa quotidiana cartacea, telegiornali, parenti, giornali radio, tv all news, stampa periodica cartacea, amici, blog specializzati, quotidiani on line. Minore fiducia è attribuita a siti web di informazione, motori di ricerca su internet, web radio, sistema dei media nel suo complesso, Televideo/Mediavideo, App su smartphone, stampa free press, social network, blog/forum online. Ancora minore fiducia, infine, è attribuita dai giovani in- tervistati a politici e ai partiti, ai servizi sms tramite telefono cellulare e agli influencer. In sintesi, la fiducia attribuita è medio-alta nei confronti delle fonti tradizionali, della Radio e Free Press, della Scienza e Conoscenza, dei Blog e siti specializzati e di amici e parenti, mentre è medio-bassa nei confronti dei New Media.

Il concetto di “sostenibilità”

La prima area tematica del questionario si chiude con un test di associazione libera di parole al concetto-stimolo “Sostenibilità”. Il ventaglio di parole utilizzate dagli intervistati è molto ricco e, in particolare, le più frequenti sono: Ambiente (129), Futuro (63), Ecologia (60), Economia (42), Riciclo (38), Sviluppo (23), Rispetto (20), Natura (18). La mappa concettuale costruita sulla base di queste informazioni è composta da quattro dimensioni fondamentali di significati. Una prima dimensione è focalizzata su temi ambientali ed ecologici, ma anche economici e con una certa attenzione ai temi del futuro e del lavoro. Segue una seconda dimensione centrata sugli aspetti dell’innovazione e del progresso, ma nel rispetto della natura e una terza dimensione dedicata ai concetti di economia circolare, crescita, impegno e cooperazione sociale, per finire poi con una quarta dimensione deter- minata dai concetti di giustizia, equità, uguaglianza, responsabilità e benessere. In estrema sintesi, il concetto di Sostenibilità evoca nei giovani intervistati un patrimonio concettuale in primo luogo connesso con le tematiche ambientali e, in secondo luogo, con tematiche di tipo economico per finire, poi, con questioni più spiccatamente sociali, quali l’equità, la giustizia e la lotta alle disugua- glianze.

I temi dell’Agenda

Il 48,5% dei giovani rispondenti dichiara di conoscere l’Agenda 2030 a fronte di una maggioranza che afferma di non conoscerla. L’importanza dei temi dell’Agenda stessa nella vita degli intervistati e i punteggi medi ad essi attribuiti sono tutti molto elevati, ad eccezione dell’ultimo degli obiettivi, quello concernente la Partnership per il raggiungimento degli obiettivi. In particolare, si sottolinea l’interesse verso temi quali: l’Istruzione di qualità, il Lavoro dignitoso e crescita economica, le Im- prese innovazione e infrastrutture, la Riduzione delle Disuguaglianze, la Salute e Benessere, la Pace, giustizia e istituzioni solide, la Parità di genere, seguiti dall’interesse verso temi di carattere ambien- tale (la Vita sott’acqua, la Vita sulla terra, la Lotta contro il Cambiamento climatico, il Consumo e produzione responsabili, le Città e comunità sostenibili, l’Energia pulita e accessibile). Segue poi l’in- teresse nei confronti di temi quali: la Lotta alla Fame, la Lotta alla Povertà, l’Acqua pulita e servizi igienico sanitari. In assoluto, i temi che più interessano i giovani intervistati sono quello dell’Istru- zione di qualità (49,2%), seguito da Salute e benessere (36,6%) e da quello sulla Parità di genere (29,4%). L’obiettivo ritenuto prioritario dal punto di vista dell’intervento politico ed economico è quello dell’Istruzione di qualità (45,2%), seguito dalla Lotta alla povertà (42,6%), dalla Salute e be- nessere (34%), dal Lavoro dignitoso e crescita economica (29,4%) e dalla Lotta contro il cambia- mento climatico (27,7%). Le maggiori preoccupazioni della gente circa gli obiettivi dell’Agenda 2030, secondo gli intervistati, si concentrano su Lavoro dignitoso e crescita economica (61,5%), Salute e benessere (52,7%) e, se pure con grande distacco, su Parità di genere (29,1%), Lotta alla povertà (28,4%) e Lotta contro il cambiamento climatico (26,4%). Per quanto concerne l’opinione dei giovani intervistati circa la maggiore conoscenza a livello globale degli obiettivi dell’Agenda 2030 è interes- sante notare come le risposte si concentrino sulla Lotta contro il cambiamento climatico (60,4%), Lotta alla Povertà (54,5%), Lotta alla Fame (46,2%), seguite da Parità di genere (33,3%) e Salute e Benessere (21,5%). Alla domanda che invita gli intervistati ad indicare, secondo la loro opinione, quanto si parla nei media dei temi dell’Agenda 2030, mediamente le risposte si sono attestate su una posizione piuttosto bassa, infatti la media dei punteggi è 4,45 che, in termini di voti, corrispon- dere a una valutazione insufficiente.

Il questionario prosegue con l’area tematica dedicata agli attori sociali e alle problematiche glo- bali correlate direttamente agli obiettivi dell’Agenda 2030. Punteggi molto elevati di responsabilità vengano attribuiti a: Comportamento delle persone, Politica, Multinazionali, Guerre, Criminalità or- ganizzata, Economia, Produzione di armi, Mercati, Finanza, Terrorismo, Imprese, Allevamenti inten- sivi di carne, Trasporti terrestri, Trasporti aerei. Punteggi meno elevati, se pure consistenti, vengono attribuiti a: Trasporti navali, Famiglia, Scuola, Cultura, Pesca, Tecnologia, Agricoltura. Infine, minore responsabilità è mediamente attribuita a Scienza e Religione.

A seguire, nel questionario si affronta il tema della conoscenza di diverse problematiche globali, sempre connesse con gli obiettivi dell’Agenda 2030. È interessante notare come punteggi piuttosto elevati di conoscenza vengano attribuiti dai rispondenti a: Uguaglianza di genere, Diritto alla salute, Razzismi, Diritto allo studio, Democrazia, Diritti umani, Globalizzazione, Inquinamenti, Surriscalda- mento dell’ambiente, Povertà, Diritti dei lavoratori. Punteggi meno elevati, corrispondenti a un li- vello di conoscenza sufficiente, vengono attribuiti a: Populismi, Deforestazioni, Sottosviluppo. In- fine, minore conoscenza è riconosciuta mediamente dagli intervistati in merito a Geopolitica, Eco- mafie, Guerre per procura. A seguire, nel questionario si affronta il tema dell’efficienza delle scelte energetiche in vista del miglioramento della questione ambientale. In questo caso, si noti come punteggi piuttosto elevati di efficacia vengano attribuiti dai rispondenti a: Energia solare, Riciclare materiali, Energia idroelettrica, Energia eolica. Punteggi meno elevati vengono attribuiti a: Trasporti elettrici e Gas naturale.

Le preoccupazioni per il futuro

L’attenzione del questionario si concentra, poi, su quattro degli obiettivi dell’Agenda 2030 rite- nuti particolarmente rilevanti per i giovani. È da sottolineare come tutti e quattro gli obiettivi ab- biano registrato punteggi molto elevati di importanza. Si segnalano, nell’ordine: Istruzione di qua- lità, Lotta contro il cambiamento climatico, Ridurre le disuguaglianze, Lavoro dignitoso e crescita economica. Per quanto concerne, poi, le preoccupazioni circa il futuro dei giovani intervistati è im- portantissimo notare come la grande maggioranza di essi (92%) si dichiari Abbastanza (56,4%) e Molto preoccupato (35,6). In particolare, si dichiarano abbastanza preoccupati per la possibilità di trovare (o mantenere) lavoro in futuro il 38,1% e molto preoccupati il 42,1% dei rispondenti. Di conseguenza, è interessante analizzare le risposte rilevate alla domanda su quali gli intervistati pen- sano possano essere le professioni del futuro. Le risposte indicano: Social media manager (56,3%), Medici, infermieri, psicologi (55,2%), Sviluppatori di App (43,8%), Data Scientist (39,6%), E-com- merce Manager (33,9%), Designer di realtà virtuale (29,2%), Influencer (27,6%), Medici bio-biotici (24%), Raccoglitori di energia (22,4%), Agricoltori genetisti (19,8%), Ingegneri spaziali (19,8%), Vir- tual assistant (19,8%), Software Trainer (19,8%), Manager personal coach (18,8%), Data journalist (18,8%), Interpreti e traduttori (18,8%), Consulenti della terza età (16,1%).

Gli stili di vita

La seguente area tematica del questionario si apre con una domanda relativa alla disponibilità da parte dei giovani intervistati a modificare il proprio stile di vita con riferimento specifico ai temi dell’Agenda 2030. Tale disponibilità è sempre decisamente ampia, infatti, si rilevano percentuali ben al di sopra del 50% degli intervistati in corrispondenza della risposta “decisamente sì” per ognuno degli Obiettivi, fatta eccezione per i temi Lotta alla Fame, Città e comunità sostenibili, Consumo e produzione responsabili, Lotta alla Povertà, Imprese innovazione e infrastrutture, Partnership per gli obiettivi, tutti obiettivi che mostrano percentuali di disponibilità minori, facendo concentrare gli intervistati, comunque, sulla risposta “Più sì che no”.

A seguire, agli intervistati è stata proposta una scala di valutazione di quelle che sono le pratiche comportamentali che possono contribuire a realizzare l’Agenda 2030. Punteggi piuttosto elevati vengano attribuiti dai rispondenti a: praticare correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti, evi- tare il più possibile l’uso di plastica, se possibile muoversi in bicicletta, mangiare prodotti locali, utilizzare l'automobile il meno possibile, non lasciare le luci accese se non servono, usare detergenti completamente biodegradabili, boicottare brand che distruggono l’ambiente, effettuare la manu- tenzione degli impianti di casa, acquistare cibo a km zero, utilizzare servizi di fornitura elettrica pro- venienti da fonti sostenibili, usare la lavatrice a pieno carico, fare docce brevi e usare l’acqua solo per sciacquarsi, boicottare brand che sfruttano i lavoratori, fare vacanze eco sostenibili, utilizzare tecnologia rigenerata, spegnere e non lasciare in stand by apparecchi elettronici, usare lampade led, acquistare cibo equosolidale, bere acqua di rubinetto, riparare scarpe e vestiti, usare prodotti sfusi, mangiare più verdure e meno carne, fare attività sportiva.

Ancora, per quanto concerne le preoccupazioni dei giovani intervistati si noti come le risposte si concentrino su: l’inquinamento ambientale (53,0%); la violenza/delinquenza presente nella società (bullismo, mafia, criminalità, terrorismo...) (43,8%); la crisi economica mondiale (43,2%), non sapere cosa fare in futuro (42,2%), per poi proseguire con la situazione politica italiana (39,5%), la pandemia Covid-19 (33,0%), la disonestà della gente (24,9%), i problemi affettivi (22,7%), le difficoltà nello studio (21,6%), non avere una preparazione sufficiente per trovare lavoro (20,5%).

Ultima modifica: Sab 16 Ott 2021