Manifestazioni contro green pass e minacce ai giornalisti: ha ancora senso seguirle?

Si fa sempre più pesante il clima nelle piazze contri i giornalisti.

L’Usigrai denuncia: «Due inviati di Tg3 e Rainews24 sono stati costretti a interrompere le dirette a causa degli insulti e dell'aggressività di alcuni manifestanti. Per di più, in almeno un caso, è avvenuto durante un corteo non autorizzato». E ancora: «Stanno prendendo sempre più la scena violenti che nulla hanno a che fare con il legittimo diritto di protestare».

E poi, lunedì 18, una lettera di minacce e con un proiettile è stata recapitata alla sede Rai di Firenze. Le minacce erano contro i giornalisti della tgr e contro il presidente della Regione Toscana Giani.

Adesso, in una nota congiunta, Usigrai e Comitati di redazione della Rai rilevano: «Crediamo sia arrivato il momento di aprire una riflessione sulla reale necessità, e opportunità, di continuare a seguire in maniera così costante queste manifestazioni. È un tema che affronteremo con le redazioni e le direzioni di testata».

La preoccupazione è condivisa anche da osservatori internazionali. Tra questi, i partner del Media Freedom Rapid Response (MFRR) si dicono «molto preoccupati per l'ennesima serie di attacchi violenti e minacce a giornalisti e operatori dei media che coprono le proteste contro le misure governative legate alla pandemia in tutta Italia».

L’organizzazione riferisce di aver rilevato numerose violenze contro giornalisti e operatori dei media da parte di manifestanti in varie parti del paese, sia durante le proteste che contro giornalisti che indagavano o riferivano su gruppi anti-vaccini e teorie del complotto.

Il sindacato dei giornalisti (e quello della Rai con particolare forza) chiedono al governo di agire con urgenza e di garantire una adeguata e costante protezione ai giornalisti che operano in situazioni di rischio durante le manifestazioni.

Ultima modifica: Mar 19 Ott 2021