Poca attenzione alle 'povertà' nei nostri telegiornali

Il nuovo rapporto “Illuminare le periferie” sulla povertà in tempo di Covid rivela quello che si temeva: l’attenzione mediatica, e nello specifico dei telegiornali, alla “ripresa”, alla ripartenza dell’economia, ha reso più “invisibili” le persone ai margini.

Il rapporto, promosso da Cospe, Fnsi, Usigrai, Aics, in collaborazione con Caritas Italiana, Tgr e Rai per il Sociale, è stato presentato a Lucca.

«Le storie sulla povertà, che in alcuni casi possono solo spettacolarizzare il dolore, ma che in altri svolgono una funzione di attivazione dell'attenzione, sono scomparse dai telegiornali italiani». Se le storie spariscono, le notizie sulla marginalità sono state complessivamente 468, più del 2018 (408) e del 2020 (234).

Quali sono i temi privilegiati? Le politiche di contrasto della povertà (66,7%), che significano anche reddito di cittadinanza e blocco dei licenziamenti. E poi i telegiornali parlano dell’attività del volontariato (il dato però diminuisce sensibilmente, è il 17% contro il 33%).

Neppure il 2% delle notizie riguardano la povertà educativa dei minori. Ottonotizie su dieci che riguardano la scuola si riferiscono all’organizzazione della didattica con la pandemia.

Ultima modifica: Dom 19 Dic 2021

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