Aumentano le aggressioni ai giornalisti. Lazio, Toscana e Lombardia le regioni con più casi

Aumentano del 21% le aggressioni ai giornalisti in questo 2021 che sta finendo. Lo rileva l’Osservatorio del ministero dell’Interno, che esamina i dati fino al 30 settembre. Ci sono stati 156 episodi, nel 2020 erano stati 129 nello stesso periodo.

«La maggior parte degli attacchi ai giornalisti arriva da contesti politico-sociali (43%) mentre il 13% arriva da ambienti della criminalità organizzata, il restante 44% viene catalogato come “altre fattispecie”»

Metà delle intimidazioni (74) sono avvenute su internet, in particolare attraverso Facebook e Twitter. E un buon numero (25) riguardano articoli e notizie sul virus e sui vaccini. I giornalisti sono ritenuti «responsabili di una non corretta informazione sulla problematica pandemica, sono stati insultati, invitati ad allontanarsi ed, in alcuni casi, accusati di aver “inculcato il timore nella popolazione attraverso la diffusione di notizie non corrette. Sette dei 25 eventi registrati sono stati consumati nel corso di tali manifestazioni contro il green pass e le restrizioni del governo”.

Le regioni dove il fenomeno è più diffuso sono Lazio (39), Toscana (19), Lombardia (18) e Sicilia (16). Seguono Calabria ed Emilia Romagna (entrambe con 9 casi). La provincia con più casi è stata Roma (36 eventi); dietro ci sono Milano (11), Firenze (8); Napoli, Palermo, Reggio Calabria hanno 5 episodi ciascuna.

«E’ un fenomeno gravissimo quello dell’aggressione all’informazione nel suo complesso, ma bisogna constatare ancora una volta che in ambito parlamentare non è cambiato nulla e che tutte le leggi a tutela dei giornalisti sono congelate da anni», ha detto il presidente della Federazione della stampa Giuseppe Giulietti.

Ultima modifica: Mar 28 Dic 2021