Prima vittima tra i giornalisti in Ucraina

C’è una prima vittima in Ucraina tra gli operatori dei media. E’ il cameraman Yevhenii Sakun, ucciso con altre quattro persone nel bombardamento russo di Babyn Yar, il memoriale dell'Olocausto a Kiev. Qualche giorno fa erano rimasti gravemente feriti due giornalisti danesi, Stefan Weichert e Emil Filtenborg Mikkelsen.

Molte volte sono proprio i freelance la spina dorsale dell’informazione sulla guerra. E’un dato di fatto che rivela anche la sua drammaticità, perché spesso le vittime sono proprio i reporter (giornalisti, fotografi e operatori) che vendono sul mercato le loro corrispondenze.

L’informazione sulla guerra, ad una settimana dal suo inizio, risente anche dei limiti imposti dalla censura in Russia. Gli episodi sono molteplici e ora vengono denunciati anche dalla Ferazione della stampa italiana, che «si associa alla protesta già formulata dalla Federazione europea dei giornalisti» e ritiene «indispensabile che oltre le solidarietà si organizzi una vera e propria catena di aiuti per consentire alle voci critiche di potersi esprimere anche in Russia».

Ultima modifica: Mer 2 Mar 2022

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