Aumentano gli atti intimidatori contro i giornalisti (+42%). In testa Lazio, Lombardia e Toscana

Continuano a crescere gli atti intimidatori contro i giornalisti. Nel 2021 si sono registrati 232 casi di intimidazione, minacce o aggressioni.

Il 44% sono state sul web, l’11% sono riconducibili a soggetti “della criminalità organizzata”. 53 casi, più del 20% sono legati ai temi della pandemia e soprattutto dei vaccini ( i giornaalisti sonop stati visti come “bersagli”). L’incremento complessivo è del 42% rispetto al 2020.

Se ne è discusso nella riunione del tavolo tecnico del Centro di coordinamento per la sicurezza dei cronisti presso il Ministero dell’Interno. Vi hanno preso parte il vicepresidente del Consiglio nazionale dell’Ordine Angelo Baiguini e i consiglieri Andrea Ferro e Gianluca Amadori componenti del Comitato esecutivo.

L’Ordine dei giornalisti, dice proprio Baiguini, “non lascia nessun collega da solo nel malaugurato caso fosse vittima di minacce o aggressione. Di concerto con la Fnsi abbiamo quindi deciso che ci costituiremo sempre in tutte le sedi opportune in modo da essere sempre al fianco delle colleghe e dei colleghi colpiti”.

Le regioni con il maggior numero di casi sono Lazio e Lombardia (dove però è più alto il numero dei gironalisti). Segue la Toscana, territorio sul quale è stato fatto un focus specifico.

Ultima modifica: Mer 16 Mar 2022

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