'No alle liste di proscrizione', la presa di posizione di Ordine e sindacato

Il dossier sulla guerra in Ucraina, con un elenco di giornalisti e opinionisti critici sui temi della guerra realizzato da Fidu e Open Dialogue, suscita la dura reazione di Ordine e sindacato.

«Se ci sono reati si perseguano nel rispetto della legge, ma stop alle liste di proscrizione. L’Ordine dei Giornalisti si opporrà a qualunque tipo di censura, da qualunque parte essa dovesse giungere», si legge in una nota del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

Che avverte. «Ci auguriamo che nessuno pensi di passare dalle parole ai fatti, impedendo ai giornalisti di scrivere o chiedendo in anticipo garanzie sulle opinioni da esprimere in televisione».

In un altro comunicato, a firma di Fnsi e Usigrai, leggiamo: «Uno accanto all'altro sono finiti i nomi di giornalisti e opinionisti più disparati; colleghe e colleghi di Rai, Mediaset e della carta stampata, noti da sempre per il loro equilibrio, la loro professionalità e autonomia di giudizio. Questi metodi sono intollerabili e ci auguriamo che, anche all'interno delle forze politiche, si voglia aprire una riflessione critica».

Il sindacato rileva anche che «da una parte della politica arrivano soltanto attacchi alla stampa e mai provvedimenti per liberare l'Italia da norme liberticide, quali le querele bavaglio, tutelare il segreto professionale e combattere la piaga dello sfruttamento dei giornalisti».

Ultima modifica: Mer 29 Giu 2022