L'impero dei media digitali

Nel mezzo di quella che definisce una “stagione di fermento sul settore digitale”, il presidente dell’Authorità per le garanzie nelle comunicazione, Giacomo Lassorella, ha presentato alla Camera la relazione annuale.

Sul web dal 2017 al 2021 la pubblicità ormai sfiora la metà del totale degli investimenti. Insomma, mentre le piattaforme crescono (anzi, triplicano il loro peso economico), gli altri mezzi stentano.

Anzi, “declinano, con tratti di irreversibilità” del comparto editorialieclassico. Tiene solo il “settore radiotelevisivo” digitale gratuito, si contraggono i ricavi della tv a pagamento su satellite, crescono quelli delle piattaforme di video on demand.

“Nel settore radiofonico si è registrata, nell’ultimo anno, una crescita degli ascolti complessivi (pari al 2,3%), in controtendenza rispetto alla flessione registrata nel 2020”. Il motivo? Siamo tornai ad ascoltare la radio in mobilità.

In realtà “anche l’editoria quotidiana ha goduto nel 2021 dell’incremento dei ricavi derivanti dalla raccolta pubblicitaria”. La crescita supera l’11%, anche se le copie cartacee in un anno scendono di quasi il 9%. Ancora più netta la discesa per i periodici.

Ultima modifica: Sab 30 Lug 2022