Tempi duri per i social: crisi e licenziamenti

Tempi duri per i giganti di web e social. Che dopo anni di crescita esponenziale e inarrestabile di conti, sedi e dipendenti, adesso accusano la crisi (dovuta soprattutto al calo della pubblicità e alle regole più stringenti sulla privacy).

Così, dopo il licenziamento di metà degli addetti di Twitter (mitigato solo in parte dalla decisione di reintegrarne alcuni), ora è Meta (la società di Facebook) a tagliare undicimila dipendenti. Rappresentano il 13% di tutta la forza lavoro (stimata in poco meno di 90mila persone).
Zuckerberg, il fondatore, si è preso la colpa, ammettendo di avere avuto un “eccesso di ottimismo” in passato che lo aveva convinto ad espandersi nonostante le avvisaglie che qualcosa non stesse più andando come prima.
Nelle ultime ore si è aggiunto un altro elemento che fa riflettere. La campagna elettorale di Twitter e del suo nuovo “padrone” Elon Musk pro Trump e Partito Repubblicano non ha sortito l’effetto sperato e il social network ha dimostrato di avere le “armi spuntate”, almeno in politica. Forse qualcosa sta cambiando davvero in questa dimensione dei “social”.

Ultima modifica: Mer 9 Nov 2022

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