Equo compenso, approvato il Regolamento: 'passo avanti per il riconoscimento del diritto d'autore'

L’Agcom ha approvato il Regolamento per l’equo compenso. Le grandi piattaforme dovranno pagare un “compenso giusto” per i contenuti informativi che diffondono in rete: articoli, fotografie, video, podcast e altro ancora.

Sono almeno cinque i criteri guida per determinare l’entità della cifra da corrispondere: dal numero di consultazioni alla rilevanza dell’editore, dai giornalisti impiegati ai costi sostenuti fino ai benefici che derivano da questa distribuzione.

A questi criteri, scritti nel decreto legislativo, adesso l'Autorità ne aggiunge altri. l'adesione dell’editore e del “prestatore” ai codici di autoregolamentazione e a standard internazionali su qualità dell’informazione e fact-checking. L’editore potrà prendere una quota massima del 70%.

Dal sindacato arriva un primo commento soddisfatto. Il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso scrive, sul sito della Federazione: «L'approvazione da parte dell'Agcom del regolamento per la determinazione dell'equo compenso per l'utilizzo online delle notizie giornalistiche rappresenta un ulteriore passo avanti verso la concreta attuazione della direttiva europea sul copyright».

E prosegue: «I criteri fissati dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dovranno portare alla sottoscrizione di accordi con le piattaforme digitali che valorizzino il prodotto giornalistico, assicurandogli una equa remunerazione. Contestualmente, la Fnsi definirà con la Fieg il regolamento per la redistribuzione dei proventi anche in favore dei giornalisti, come previsto dal contratto nazionale di lavoro».

Ultima modifica: Gio 19 Gen 2023