Sulla chiusura di Aleteia il comunicato di Ucsi Lazio

L'edizione italiana di Aleteia ha smesso di essere online dal 28 febbraio e sono cessati gli articoli e i video sui suoi social network. Sulla vicenda, che ha determinato il licenziamento dei sei lavoratori, è intervenuta con una nota l’Ucsi Lazio.

 UCSI Lazio

L’UCSI Lazio esprime piena solidarietà alle giornaliste e ai giornalisti di Aleteia Italia, azienda editoriale liquidata senza preavviso alla redazione (con sede in Roma), la quale solo il 24 febbraio scorso ha saputo che l’indomani sarebbe stato l’ultimo giorno di lavoro.

Sono 6 le redattrici e i redattori italiani lasciati a casa dopo 12 anni di lavoro per Aleteia Italia Srl, una delle edizioni di Aleteia SAS con sede centrale in Francia. A questi si aggiungono altri 7 collaboratori tecnici con le relative famiglie messe in seria difficoltà economica, senza prospettiva di ricollocamento.

Il portale italiano è diventato un punto di riferimento per l’informazione cattolica online con ottimi risultati in termini di accessi al sito e, quindi, di pubblicità venduta da Media-Partecipations, operatore industriale di Aleteia SAS.

Oltre 60 mila accessi unici giornalieri al sito, 250mila follower su Facebook, quasi 25mila su Instagram, 17mila iscritti al canale YouTube e altrettanti su Twitter. «Tuttavia – scrive Eric De Legge, caporedattore francese di Aleteia – in mancanza di risorse pubblicitarie sufficienti, [...] non possiamo continuare a diffondere e trasmettere la bellezza del messaggio evangelico».

Per le giornaliste e i giornalisti lasciati a casa, è assurdo come sia stata messa in liquidazione un’azienda che, in ritorni di ricavi di pubblicitari e donativi, fosse sempre stata in grado di difendersi negli anni. Ad aggravare la vicenda è stato il totale nascondimento di tali passaggi avvenuti senza un tavolo di confronto con i professionisti che hanno lavorato al suo interno con una comunicazione recapitata a ridosso del weekend.

L’UCSI Lazio auspica che l’editore francese trovi quanto prima una soluzione per continuare a garantire il lavoro quale diritto da riconoscere alle colleghe e ai colleghi che per tanti anni hanno prodotto un notiziario aggiornato e innovativo nel panorama dei media cattolici italiani.

Ultima modifica: Dom 5 Mar 2023