Editoria: FIEG, governo punitivo. La federazione propone anche una “ mini tassa” per chi “naviga”

malinconico'L'editoria e' in una fase di crisi tra le piu' acute della sua storia, il governo ha operato in modo punitivo: e' l'atto di accusa della Fieg. 'Il governo non solo non e' intervenuto, ma ha anche soppresso le tariffe postali agevolate, che si traduce in un pesante aggravio dei costi'. Lo studio della Federazione degli editori e' stato presentato alla Camera dei deputati dal presidente Carlo Malinconico ( nella foto).

.Il rischio, avverte la Fieg, e' 'il depauperamento del patrimonio sociale e culturale rappresentato dalla pluralita' delle voci della stampa'. Sulla questione dell'editoria online arriva la proposta del presidente Malinconico: una "mini tassa" per chi ha la connessione a internet e quindi si avvale dei contenuti anche editoriali della rete, che vada a sostegno del settore ancora in forte crisi.

Nel sottolineare che in Germania si è seguita una strada analoga con la creazione di una «tassa sul computer», Malinconico dice che la Fieg non immagina una misura di questo tipo ma piuttosto «un prelievo di entità modesta, dal costo di un caffè al mese o giù di lì, per realizzare una dote di risorse che possa essere d'aiuto in questo frangente». Quindi «non una soluzione alla crisi, ma - spiega il presidente degli editori - una misura da adottare in modo transitorio». Una sorta di «strumento forfettario» per dare ossigeno al settore, che ancora attende una soluzione al problema dei contenuti editoriali utilizzati in rete dai motori di ricerca a partire da Google

 

L'editoria giornalistica, rileva lo studio della Fieg, e' ''ancora immersa in uno stato di crisi''. Tutti gli indicatori sono in calo: pubblicita', fatturato e margine operativo lordo. A questo si e' aggiunta la soppressione delle tariffe postali agevolate: ''una misura che si traduce in un pesantissmo aggravio di costi proprio in un momento in cui le imprese devono confrontarsi con una flessione della domanda interna''.

E' vero che in questo primo scorcio dell'anno, la pubblicita' sui quotidiani ha mostrato sintomi di ripresa ma l'incremento dello 0,6% viene dopo un calo del 16,4% del 2009. Va peggio per i periodici che ad una flessione del 29,3% lo scorso anno anche nel primo trimestre 2010 registrano un calo del 13,5%. Stesso trend per le vendite che per i quotidiani mostrano un calo del 6% nei primi 3 mesi dell'anno, in linea con il -5,9% del 2009.

L'andamento negativo della pubblicita' si riflette sui fatturati che hanno subito, nel triennio in esame, tre flessioni consecutive: -1,4% nel 2007, -4,5% nel 2008 e -9% nel 2009. Anche i costi industriali sono diminuiti ma in misura nettamente inferiore: -0,8%, -1,7% e -5%, rispettivamente, nei tre anni. Ne e' derivato che il margine operativo lordo (mol) ha subito un forte deterioramento, passando dai 261,6 milioni di euro del 2007 ai 16,2 milioni del 2009. Una contrazione del 93,8% che esprime ''il graduale esaurimento della capacita' della gestione industriale di assicurare risorse adeguate alla copertura dei costi complessivi di esercizio''.(Agenzie)

Ultima modifica: Lun 10 Dic 2012