Gli allievi delle scuole: lo stage è un nostro diritto

scuolegiornalismoGli allievi delle Scuole superiori di giornalismo d'Italia vogliono far sentire la loro voce sui recenti avvenimenti che hanno colpito la possibilità per molti di noi di svolgere gli stage formativi previsti nei programmi delle Scuole.
In seguito alla comunicazione del segretario Fnsi Franco Siddi del 27 aprile u.s. alcune redazioni, con le quali erano stati presi accordi per lo svolgimento dei nostri stage, hanno comunicato in data 29 aprile - dunque pochi giorni prima che iniziassero i tirocini - l'annullamento dei medesimi. Abbiamo deciso quindi di unirci per esporre la nostra posizione in merito e nel giro di pochi giorni abbiamo raccolto più di 300 adesioni (con il gruppo su Facebook http://snipurl.com/w07hl), coinvolgendo gli allievi di 9 scuole.

Allo stato attuale decine di studenti hanno visto i propri stage sfumare all'ultimo minuto e devono quindi cercare in fretta altre destinazioni. Poiché tutto il settore dell'editoria è in difficoltà e le opzioni, se si escludono le aziende in stato di crisi, sono veramente poche, mancano le alternative. Altri ancora aspettano di capire se questo nodo si scioglierà e quando.
Di fatto, il comunicato dell'esecutivo del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti (prot. n. 1756 del 30.04.2010), sottolinea che l'allegato D del Contratto nazionale siglato dall'Fnsi parla di "borsisti allievi", fattispecie che non tocca gli allievi delle Scuole di giornalismo, in quanto non titolari di borse di studio.
Inoltre lo stesso Ordine dei giornalisti, al quale anche noi allievi siamo iscritti come praticanti, ha deliberato il 9 febbraio di quest'anno una deroga al divieto di stage nelle aziende in stato di crisi (presente nel quadro di indirizzi per le scuole riconosciute dall'Ordine), in ragione del massiccio uso che di quest'ultimo strumento è stato fatto da parte delle aziende editoriali italiane.
Non sussistono più, a nostro giudizio e in base a quanto sopra esposto, impedimenti di tipo contrattuale né legale alla possibilità per le aziende di accettare stagisti anche se in stato di crisi. Riconosciamo che la possibilità o meno di accettare stagisti è legata al contenuto degli accordi per la concessione dello stato di crisi, ma riteniamo che il sindacato abbia la possibilità di sciogliere la questione in senso positivo.
Le Scuole di giornalismo sono state promosse come il principale canale d'accesso alla professione e in tal senso si è espresso anche il progetto di riforma dell'Ordine approvato a Positano. Il blocco degli accessi agli stage, di fatto, vanifica tutti i passi fin qui fatti in quella direzione.
Come giornalisti e come universitari crediamo che l'attuale fase di profonda crisi dell'editoria non possa sfociare in un gioco al massacro tra precari attuali e futuri e tra colleghi costretti al pre-pensionamento. Una divisione forse funzionale agli interessi degli editori, ma che certo non è accettabile per la dignità della nostra categoria professionale.
Auspichiamo che si tenga conto di queste osservazioni quando discuterete del nostro futuro prossimo in sedi nelle quali noi non saremo rappresentati. Speriamo soprattutto che quanto accaduto in queste settimane non si ripeta più, che siano chiari i termini entro i quali è possibile per le Scuole organizzare gli stage. (Odg)


Ultima modifica: Lun 10 Dic 2012