Giornalismo d'inchiesta: il mistero irrisolto su omicidio Alpi-Hrovatin

Un agguato senza perché per un delitto insoluto, che si porta via una giovane cronista televisiva ed un operatore. Sono passati 22 anni e il movente che potrebbe aver mosso la mano del killer, di colui che ha tirato il grilletto del kalashnikov, è un mistero che non è stato dipanato, neanche  con la assoluzione del “molto presunto” assassino, il somalo Hasci Omar Hassan. La mamma di Ilaria, la signora Luciana, lo dice abbastanza chiaramente: "sul caso hanno lavorato 5 magistrati e 3 procuratori che non sono riusciti a porre fine alle troppe bugie, ed ai troppi depistaggi che hanno caratterizzato questa vicenda. Ho l'impressione che gli inquirenti non siano mai stati interessati a scoprire la verità".

E' il 20 marzo 1994 quando Ilaria, viene uccisa. Insieme a lei c'è Miran Hrovatin, 45 anni. Omar Hasci Hassan è presto indicato come "facente parte del commando” e viene condannato dalla Corte d'Assise d'appello al carcere a vita. Dopo un annullamento della Cassazione e un nuovo processo di secondo grado l'imputato Hassan viene condannato a 26 anni di reclusione.Nel febbraio 2015, alle telecamere del tg3 e di 'Chi l'ha visto?' il grande accusatore di Hasci, il suo connazionale Gelle, ritratta: "Lui è innocente, io neanche c'ero. Mi hanno chiesto di indicare un uomo e l'ho fatto". Nel gennaio scorso la Corte d'appello di Perugia ha riaperto il processo per Hasci e il 19 ottobre è stato assolto per non aver commesso il fatto.

Immediato il commento della Fnsi:

“La liberazione di Hashi – hanno precisato il presidente Giulietti ed il segretario Lo Russo- rende ancora più evidente la mancata individuazione dei mandanti e degli esecutori di quell’atroce esecuzione. Spetta ora alle istituzioni, alle autorità politiche, agli inquirenti e ai magistrati chiarire una vicenda che è stata segnata sin dall’inizio da omissioni, bugie e soprattutto da ripetuti depistaggi. Un ringraziamento infine alla giornalista Chiara Cazzaniga della redazione del programma di Rai Tre “Chi l’ha visto”, che con la sua tenacia ha contribuito a svelare le bugie del cosiddetto superteste ‘Gelle’ che aveva aperto la strada all’inquinamento delle prove e all’arresto di Omar Hashi Hassan. La Federazione della Stampa resta a disposizione della famiglia Alpi e dei suoi legali per qualsiasi iniziativa dovessero decidere di intraprendere per continuare a reclamare verità e giustizia per le famiglie Alpi e Hrovatin”.

Ultima modifica: Gio 20 Ott 2016

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