L'odio on line. La responsabilità dei Social e quelle dei cittadini

Facebook è finito ancora una volta al centro del dibattito sui media e sulla loro regolamentazione per due casi diversi. In Germania, racconta Der Spiegel, il fondatore Zuckenberg e i suoi collaboratori sono accusati di aver violato la legge contro l’incitamento all’odio e contro il negazionismo della Shoah, per non aver rimosso dei post filonazisti. In Italia sono sotto accusa per il caso dei video sessuali di Tiziana, la giovane donna che si è suicidata dopo la loro diffusione virale. Il tribunale di Napoli Nord ha stabilito che Facebook avrebbe dovuto intervenire per cancellare i post insultati o denigratori non appena l’interessata li ha segnalati, senza aspettare l’intervento del tribunale stesso.

Ultima modifica: Dom 6 Nov 2016