I dati "neri" dell'editoria italiana (e dei giornalisti occupati)

In cinque anni, dal 2011 al 2015, i principali nove gruppi editoriali italiani hanno perso il 32,6% del fatturato (-1,8 miliardi), accumulato perdite per due miliardi e ridotto la forza lavoro di oltre 4.500 unità, scendendo a 13mila dipendenti. Lo afferma una ricerca dell'ufficio studi Mediobanca sul settore, con un trend nel taglio dei dipendenti che starebbe proseguendo anche quest'anno. Solo Cairo e L'Espresso sono in utile.
In cinque anni le vendite di quotidiani sono scese di un milione di copie: da 2,8 a 1,8 milioni (-34%). La situazione particolare è ovviamente differenziata rispetto al dato aggregato: Cairo e L'Espresso sono in utile nel quinquennio e Mondadori è vista tornare a un risultato positivo quest'anno. La struttura finanziaria è solida a livello aggregato (nel 2015 i mezzi propri sono in media 1,5 volte i debiti finanziari), ma di nuovo differenziata: Cairo non ha debiti, Rcs un'esposizione di oltre 5 volte superiore ai mezzi propri, Caltagirone Editore una liquidità oltre 4 volte l'esposizione finanziaria.
La diffusione dei quotidiani continua a calare in Italia (-33% nell’ultimo quinquennio e -9% rispetto al 2014), più che in Europa (-23,8% e -4,7%).

Ultima modifica: Gio 24 Nov 2016

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