La tecnologia salverà i giornalisti? Un'opinione controcorrente

"Non c'è mai stato un periodo migliore di questo per essere giornalista o studente di giornalismo": parola di Sree Sreenivasan, responsabile strategia di comunicazione digitale di New York. Chiamato a Torino per inaugurare la 7/a edizione del Master in Giornalismo dell'Università e dell'Ordine professionale, ha tenuto una lectio magistralis che smentisce le catastrofiche previsioni su un mestiere in declino. Professore alla Columbia University per 21 anni, per 3 responsabile della comunicazione digitale al Metropolitan Museum, è ora Chief Digital Officer dell'amministrazione di Bill De Blasio. Secondo Sreenivasan occorre "servirsi delle tecnologie, saperle usare per attirare l'interesse delle persone", non certo subirle. Considerato uno degli uomini più creativi al mondo, ha un motto: "Siate scettici, fate domande".
“Il giornalismo non morirà, ha solo bisogno di aggiustare il suo modello di business”, dice l’esperto americano. Ecco, dunque, come i reporter possono contribuire a far rinascere il settore.
“Occorre lottare per ottenere attenzione , perché oggi è la risorsa più scarsa che ci sia”. “E’ importante essere giornalisti professionali e formati, perché la conoscenza ha un grande valore”.
Il vecchio modo di fare il reporter, però, non deve morire: “Ciò che serve è un giornalismo "tradigitale" che conservi i valori di quello tradizionale ma che abbia anche la capacità di capire il proprio pubblico: questa combinazione sarà il futuro della professione”. Un altro elemento chiave è questo: “Il futuro è fatto di storytelling, perché la gente è affamata di storie”.
Certo, i media cambiano. Per questo, secondo Sreenivasan, “dobbiamo pensare a cosa facciamo sui dispositivi mobili, in modo serio: oggi solo una piccola parte dei contenuti è pensata per i cellulari”. E ancora, c’è un altro concetto fondamentale: “l’intraprendenza, perché saranno i giovani che aiuteranno a trovare il modello di business giusto alle grandi organizzazioni”. Altri suggerimenti? “Il giornalismo deve essere dentro la vita delle persone: è importante avere un sito web, ma dobbiamo far vivere i nostri contenuti ovunque”, dice il newyorkese.
La conclusione è questa: “Il giornalismo può essere di grande aiuto in questo momento storico, ma solo usando questi e altri strumenti possiamo essere sicuri di diventare ancora più importanti nella vita delle persone. Quindi, tenete la mente aperta, ma mi raccomando: non fate uscire il cervello”.

Ultima modifica: Gio 24 Nov 2016