Rai: polemiche sulla proposta di riforma editoriale e sulla "Newsroom Italia"

La Rai avvia un’indagine interna per le anticipazioni dell’Espresso sul piano delle news e precisa: a oggi solo una prima proposta. L’UsigRai: fatto senza precedenti, il futuro del servizio pubblico vittima di regolamenti di conti. "Non c'è altra spiegazione per il fatto di vedere un ipotetico piano di riforma editoriale che finisce pubblicato integralmente sui giornali prima ancora di approdare sul tavolo del CdA". Secondo le indiscrezioni il piano prevede l’accorpamento sotto un unico direttore dei notiziari delle TgR e RaiNews 24.,,

Entrando nel dettaglio una delle scelte potrebbe portare alla fusione tra RaiNews 24 e la TgR, in una sola “entità unitaria ribattezzata NewsRoomItalia”, con un “flusso continuo di notizie sia dal mondo sia da ogni parte del nostro Paese”. E ancora, un spostamento del Tg2 a Milano che, nella sua nuova sede recupererebbe l’ “identità di telegiornale laico, moderno ed anche sperimentale”.
La prima reazione è stata quella del Cdr del Tg2, che, già in agitazione per la chiusura dell’edizione della notte e la riduzione di quella pomeridiana, ha emesso un durissimo comunicato contro l’ipotesi del trasferimento a Milano.
Sono stati presi alla sprovvista anche i consiglieri della Rai, che si aspettavano di iniziare a discutere il piano di Verdelli con i numeri e un piano di fattibilità nella prossima seduta del Cda del 14 dicembre. La presa di posizione più immediata arriva da Franco Siddi, consigliere di maggioranza, che sta preparando un esposto alla presidente della Rai Monica Maggioni per sottolineare la gravità del fatto che siano uscite informazioni riservate – sensibili ai fini della concorrenza e lesive della reputazione della Rai – tanto più mai discusse dal Cda.
Sono anche molte altre le reazioni. “Avevo chiesto con i colleghi Freccero e Mazzuca una riunione urgente del Consiglio di Amministrazione per la vicenda dell’informazione sul referendum, adesso i fatti mi dicono che serve una riunione urgente per l’informazione nel suo complesso”, dice il consigliere Arturo Diaconale. “Mi sembra complicato fare una riflessione sul merito che è ancora ignoto, a parte anticipazioni generiche”, sottolinea, aggiungendo però delle riflessioni sulle modalità con cui queste informazioni sono emerse. “Mi sembra allucinante, il CdA è stato totalmente bypassato”. E l’Usigrai: “Ricordiamo al vertice della Rai che in queste ore si sta discutendo della reale sopravvivenza del Servizio Pubblico. In assenza di soluzioni sull’inserimento nell’elenco Istat e con il taglio del canone a 90 euro, non c’è piano che tenga: l’azienda rischia un pesante ridimensionamento. Eppure, su questo, non vediamo da parte di Viale Mazzini prese di posizione decise e determinate a tutela del patrimonio aziendale”. “Non penso che ci sia una guerra in Rai –ha sostenuto il consigliere Guelfo Guelfi - ho l’impressione che esistano resistenze al cambiamento, preoccupazioni che arrivano fino a questa ‘pratica del corvo’. Trovo normale che ci sia un’opinione radicata di opposizione alla novità, ma non trovo normale che questa venga messa in pratica a partire dal ‘ratto delle sabine’. Piuttosto è urgente che si apra un confronto sul merito, sulla tv che immaginiamo per il futuro del Paese"
La Rai, con una breve nota, annuncia “un’indagine interna tesa ad accertare le responsabilità” sulla “fuga di informazioni riservate” relative al piano per l’informazione e precisa che “a oggi è stata predisposta una prima proposta di lavoro da parte della Direzione per l’Offerta Informativa che sarà ora oggetto di valutazioni da parte dell’azienda”.

Ultima modifica: Lun 28 Nov 2016