Comunicazione: gli scenari del futuro secondo uno studio inglese

Droni, app, videochat di gruppo. Sono in questi ambiti le startup da tenere d'occhio secondo Reuters Institute for the Study of Journalism (che ha sede nell'Università di Oxford, nel Regno Unito, ed è finanziato dalla multinazionale dell'informazione Thomson Reuters). L'autore è Nic Newman, giornalista e digital strategist che ha lavorato per molti anni alla BBC e oggi è ricercatore dell'istituto Reuters. Il rapporto è dedicato alle previsioni e alle tendenze nel giornalismo e nel digitale nel 2017, ed è stato realizzato intervistando circa 150 tra giornalisti, editori e digital leaders nel mondo...

Per quanto riguarda le questioni sul mondo del giornalismo segnalate nel report, invece, emerge, tra le altre cose, che una delle preoccupazioni maggiori riguarda il proliferarsi delle «fake news» e la ricerca di strumenti che le possano contrastare.
«Quest’anno domina la paura su come gli sviluppi tecnologici incidono sulla qualità dell’informazione e sullo stato della democrazia» scrive Newman. «L’arrivo di Trump alla Casa Bianca e le elezioni in Francia e in Germania mettono in evidenza l’aumentato potere dei nuovi canali di comunicazione, mentre i media tradizionali continueranno a perdere sia influenza che soldi. Più in generale ci sarà un dibattito acceso sul ruolo e sulla dimensione delle piattaforme tecnologiche oltre che su quanto le loro attività debbano essere regolate. L’intelligenza artificiale sarà il tema più caldo dal punto di vista tecnologico, e i dilemmi etici e pratici sul suo utilizzo diventeranno sempre più evidenti nel corso dell’anno».

In particolare le iniziative di editori e piattaforme per combattere la diffusione delle cosiddette «fake news» non riusciranno a ristabilire la fiducia del pubblico. Si intensificheranno le cyber-guerre e le battaglie tra governi e cittadini sui limiti da porre alla sorveglianza personale. Sempre più politici seguiranno l’esempio di Trump nell’uso dei social media per definire i temi e comunicare le loro posizioni anziché passare per la tradizionale intermediazione giornalistica.

E mentre fioriranno nuovi lavori come i servizi di «fact-checking» per verificare i fatti e smascherare le falsità, i giornali continueranno a tagliare posti di lavoro sia negli Usa che in Europa e ancora molti abbandoneranno l’edizione cartacea e avranno solo edizioni online. Continuerà ad aumentare la dipendenza dalle informazioni regolate dagli algoritmi, l’uso dei dati per servizi sempre più mirati e personalizzati e il potere delle società tecnologiche. L’innovazione punterà sulle app di messaggistica e i sistemi automatizzati per le conversazioni virtuali («chat bot»). E esploderà l’uso vocale dei computer e dei social.

Ultima modifica: Mer 18 Gen 2017

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