Un nuovo contratto sociale tra i media e chi ne fruisce

"Quando le chiacchiere diventano notizie è necessario un nuovo contratto sociale tra il lettore e il mondo dei media, fondato non più su ciò che si evidenzia velocemente nell'era dell'informazione istantanea, ma sulla fiducia"...

Lo ha detto il sociologo della comunicazione Derrick de Kerckhove al convegno "C'è un passato nel nostro futuro? Informazione fra Libertà/Regole/Post Verità e Menzogne" organizzato dall'associazione Osservatorio TuttiMedia e dalla rivista Media Duemila in collaborazione con la FNSI.
Giornalisti, comunicatori e rappresentanti delle organizzazioni che si occupano di comunicazione hanno confermato, in sostanza, che solo il giornalismo di qualità può salvare i media.

Se oggi la velocità è il messaggio, come si può garantire una buona informazione? Gli ingredienti di una possibile ricetta restano il pluralismo delle fonti, la trasparenza dei media e la credibilità e serietà dei giornalisti. E per essere credibili i giornalisti devono saper essere imparziali quando guardano ai fatti.

Sulle fake news, in particolare, si è soffermato il sociologo Derrick de Kerckhove: «Fanno presa perché sono funzionali alla creazione di consenso. Dicono alla gente quel che la gente vuol sentirsi dire. Difficile smontarle con la logica, anche perché la rete è un luogo popolato di emozioni che viaggiano in real time: troppo veloci per poter essere analizzate».

Ultima modifica: Ven 10 Mar 2017

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