Il cardinale Parolin ai giornalisti: no a manipolazioni e sensazionalismo, si a responsabilità e promozione dignità umana

Il segretario di Stato vaticano card. Pietro Parolin ha fatto visita nel pomeriggio di oggi alla sede dell'Ordine nazionale dei giornalisti dove ha proceduto alla benedizione dei locali, inaugurati pochi mesi fa...

Accolto dal presidente Enzo Iacopino, dai dirigenti, da vari consiglieri nazionali e da un gruppo di allievi della scuola di giornalismo della Luiss, Parolin ha svolto un intenso ed applauditissimo intervento che ha ricalcato in molti passaggi l'indimenticata relazione che tenne lo scorso anno a Matera in occasione del Congresso nazionale dell'UCSI.

Parolin ha anzitutto voluto spiegare il senso autentico del "gesto" della benedizione che nasce, ha detto, dalla volontà di rafforzare la fede e di sostenere l'attività dei giornalisti ("avete bisogno dell'aiuto dall'Alto"). Un aiuto, ha aggiunto, volto a costruire, a non fomentare scontri ma, anzi, a favorire la cultura dell'incontro. Il tutto nel segno della verità e nella consapevolezza che i messaggi trasmessi siano esenti da ogni manipolazione. Di qui la necessità, per ogni giornalista, di rafforzare la propria professionalità e il senso di responsabilità, anche "per dare voce a chi non ha voce" operando per il bene comune e per la solidarietà.

Il segretario di stato ha poi affermato "Non siete soli: il Vangelo infatti elogia gli operatori di pace e gli operatori di giustizia". Di qui la lotta al sensazionalismo e l'impegno a favore della promozione della dignità umana. Parolin ha giudicato necessario evitare "il declassamento delle buone notizie". Infine il cardinale ha invitato gli operatori dell'informazione a trasformarsi in "strumenti di speranza per il mondo".

In precedenza il presidente Iacopino aveva esordito con parole di stima e affetto per il cardinale ricordando che per il giornalisti vige "il dovere della verità" e ha sottolineato come nella stesa sala riunioni dell'Ordine sono state poste le foto di cinque colleghi uccisi per aver testimoniato con la vita questi valori legati alla libertà. Iacopino ha poi ricordato il momento non facile che sta vivendo la professione. Infine ha fatto riferimento all'indimenticabile udienza concessa dal Papa ai giornalisti nel settembre scorso.

Ultima modifica: Gio 16 Mar 2017