Etica e deontologia per fronteggiare le 'fake news'. Confronto al Festival di Perugia

Al Festival del Giornalismo di Perugia ci si interroga sulle fake news, definendole come un ‘falso problema’; dietro vi stanno però problemi seri e radicati.

Definire “fake” il tema delle “fake news” non significa cancellarlo e rimuoverlo, anzi: significa prenderne autentica consapevolezza, significa definirlo secondo paradigmi veri e meno approssimativi, significa impugnarlo seriamente per arrivare ad una soluzione costruttiva. Ad inquadrare il tema sono stati Marco Pratellesi (co-direttore AGI), Marco Bardazzi (Responsabile delle comunicazioni esterne in Eni) ed il giornalista Gianni Riotta.

Secondo Marco Bardazzi, le fake news sono oggi anzitutto una grande opportunità. Il giornalismo, infatti, ha oggi l’occasione giusta per svincolarsi dagli errori del passato per recuperare autenticità, genuinità e insieme anche la fiducia e l’attenzione dei lettori. Nella verità si può pertanto recuperare il valore perduto, ricostruire un rapporto e ricominciare a costruire.

Secondo Riotta il presente detta ai comunicatori (che siano giornalisti o che siano professionisti interni all’azienda) due derive fondamentali: la prima, positiva, pone i brand continuamente sotto esame, esponendo chiunque alla critica e negando a tutti l’immunità alla critica; la seconda, negativa, è relativa al cronico crollo della fiducia che viene messa a disposizione e che oggi si contendono giornalisti, aziende ed attori terzi (si, anche e soprattutto l’industria delle fake news).

Secondo Pratellesi, infine, il giornalismo deve anzitutto ripartire dalle basi: etica e deontologia debbono tornare al centro di un dibattito che negli ultimi anni ha visto il settore inseguire ciecamente la tecnologia e i suoi dettami. Il giornalismo deve paradossalmente ritrovare se stesso e i propri fondamenti, i propri asset originari e la propria natura, riportare i fatti al centro della propria missione e il senso della notizia al centro del proprio mirino. Il giornalista che non intende fare “Giornalismo”, insomma, non ha diritto a recriminare sui click furtivi di utenti disattenti, poiché se ha perso fiducia e attenzione deve partire anzitutto da un sentito mea culpa.

Ultima modifica: Ven 7 Apr 2017

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