Il giudizio dell'Ordine sulla riforma del suo Consiglio nazionale

“Presenta criticità insanabili e varie ipotesi di inapplicabilità”. Lo ha sostenuto il presidente ‘facente funzioni’ del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, Santino Franchina, nel corso dell’audizione alla Camera in commissione Cultura nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo sulla revisione della composizione e delle competenze del Cnog.

Franchina ha ribadito la necessità di individuare “un sistema elettorale più equilibrato che dia la possibilità ai giornalisti italiani di andare a votare con delle regole chiare, imparziali e possibilmente condivise con l’istituzione interessata dal provvedimento”.

Un’altra occasione perduta – ha aggiunto il presidente -per tentare di risolvere le vere problematiche del decreto. Invece di eliminare situazioni paradossali segnalate dal Cnog, la Commissione ne propone altre al Governo come quella dell’accorpamento in un unico collegio di Abruzzo e Molise. Una soluzione grottesca per trovare un posto alle minoranze linguistiche tra i pubblicisti ma che di fatto sancisce la cancellazione del Molise dalla geografia ordinistica nazionale, mentre altre regioni con un minore numero di iscritti potranno avere, in ipotesi, anche tre rappresentanti”.

“L’unico aspetto condivisibile - conclude il presidente - è il limite del venti per cento sul totale dei componenti professionisti che ciascun ordine regionale può eleggere in modo di dare più spazio agli ordini con più di mille iscritti. Tra i punti da chiarire c'è anche la formazione dove non si comprende se il Cnog non potrà più proporre eventi formativi come ad esempio quelli online, che sono molto seguiti e richiesti". Altri aspetti su cui bisognerebbe intervenire riguardano la riduzione dei componenti degli organismi interni e la possibilità di prevedere il voto online come già avviene per Inpgi e Casagit.

Ultima modifica: Dom 9 Apr 2017