Editoria religiosa: raddoppia il numero dei lettori

Chi sceglie un libro religioso oggi è più giovane, più attento e curioso nella ricerca di forme di spiritualità e senso della vita. Si tratta di persone con titoli di studio superiori (il 38% con laurea o diploma), professionisti e lavoratori autonomi (per il 28%).

Cambia anche il rapporto con la pratica religiosa: il 37,7% di chi legge libri di argomento religioso è non praticante e non credente.
È quanto emerge dal settimo Osservatorio sull’Editoria religiosa, commissionato dall’Unione Editori e Librai Cattolici Italiani (UELCI) al Consorzio dell’Editoria Cattolica (CEC) in collaborazione con l’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE).

Il risultato è che i lettori di almeno un libro religioso sono raddoppiati: sono 5,7 milioni (popolazione con più di 18 anni, fonte Ipsos) rispetto ai 2,7 milioni del 2010. Il «religioso» invade sempre più i territori del linguaggio pubblico: dallo scenario geopolitico a quello della bioetica e della famiglia fino ai fenomeni mediatici legati agli ultimi pontificati. Questo cambiamento interessa non solo chi legge questo tipo di libri, ma anche dove li compera e che cosa sceglie (autori, editori ecc).

Tuttavia se nel 2016 rispetto al 2015 sono gli editori cattolici a denunciare un peggior risultato, sul lungo periodo sono proprio quelli laici a soffrire maggiormente. Nel periodo 2016/2013 gli editori laici perdono il 17% mentre i cattolici l’11%. Segno che il tema dei prossimi anni è proprio l’identità del libro religioso fra nuovi progetti editoriali e diversi canali distributivi.

Cresce (ancora) il peso degli editori laici nella produzione religiosa. Il 26,6% dell’editoria religiosa nel 2016 è pubblicato da laici (1.449 titoli), mentre nel 2014 era il 24,1% dell’offerta. In totale sono disponibili oltre 5.400 i titoli religiosi (5.455 titoli per la precisione) e rappresentano il 7,6% della produzione complessiva.

Il mercato del libro religioso nel 2016 è di 33,5 milioni, in leggero calo del -2,9% rispetto al 2015. Aumenta il peso degli editori laici che sono il 35,2% (+7,1% sul 2015) e anche gli editori di altre fedi, ovvero il 2,5% e +13,6% sul 2015. A calare sono gli editori cattolici: -7,9% rispetto al 2015.

Il canale on-line diventa sempre più importante anche per il libro religioso, l’unico in costante crescita.

Ultima modifica: Sab 22 Apr 2017