Giornalisti europei contro ogni forma di 'bavaglio'

Contro ogni forma di bavaglio e intimidazione serve la mobilitazione di tutti i giornalisti europei. Allo stesso tempo occorre fare fronte comune per affrontare le sfide della rivoluzione digitale e per evitare che gli spazi di libertà si riducano anche a causa delle grandi trasformazioni in atto negli assetti proprietari di giornali e televisioni.

L'assemblea della Federazione europea dei giornalisti (Efj), che ha concluso la sua tre-giorni a Bucarest, rilancia i temi della libertà di espressione e del diritto dei cittadini a essere correttamente informati, sempre più a rischio di indebolimento in tutto il mondo.

L'assemblea, aperta dall'intervento del rappresentante del Consiglio d'Europa, che ha richiamato l'attenzione sulla situazione dei giornalisti in Turchia, Russia e Azerbajan, Paesi in cui la libertà di stampa è sempre più a rischio, ha approvato numerose mozioni e dichiarazioni sui temi più attuali: dalla tutela del diritto d'autore alla necessità di rilanciare il servizio pubblico radiotelevisivo in tutta Europa.

L'assemblea ha registrato piena unità di intenti sulle iniziative da intraprendere per tutelare i giornalisti e la libertà di espressione in Turchia. Via libera sia al documento presentato dalla Fnsi sia agli emendamenti dei colleghi di uno dei due sindacati turchi. Il gioco dei veti incrociati fra le due organizzazioni sindacali turche, alimentato dal presidente dell'Efj, Mogens Blicher Bjerregard ha impedito però di unificare i due documenti.

L'Assemblea ha anche accolto l'appello dei sindacati dei giornalisti francesi, sostenuto dalla Fnsi, per la liberazione del fotoreporter francese Mathias Depardon, arrestato nel sud della Turchia lo scorso 8 maggio mentre stava realizzando un reportage per il National Geographic. Nonostante l'11 maggio gli sia stato notificato un ordine di espulsione, il giornalista si trova ancora detenuto a Gaziantep, città vicina al confine con la Siria.
Approvata poi all'unanimità la mozione presentata dalla Fnsi sulla necessità di contrastare i crescenti tentativi messi in atto in tutta Europa di imbavagliare i giornalisti e di limitare la libertà di espressione.

Unanime anche il consenso a tre dichiarazioni che la Fnsi ha sottoscritto insieme con i sindacati di Francia, Spagna, Inghilterra e Irlanda.La prima riguarda le sfide del digitale e la necessità di rimettere al centro l'informazione di qualità contro il dilagare delle fake news. La seconda è un documento di solidarietà ai colleghi messicani di invito alle autorità competenti a intervenire per fermare la preoccupante escalation di omicidi di cronisti in atto in Messico. L'ultimo documento riguarda invece iniziative di mobilitazione per evitare la chiusura da parte di Eutelsat di tre canali della TV curda, di cui uno Med Nuce, trasmette in Italia.

Ultima modifica: Dom 21 Mag 2017