Rai, bocciato il piano del direttore generale. Le critiche e le preoccupazioni del sindacato.

E’ stato bocciato il piano di informazione della Rai sottoposto al voto del Consiglio di amministrazione dal dg Antonio Campo Dall’Orto. Cinque i voti contrari, uno a favore e due gli astenuti, più un assente.

I no sono venuti dalla presidente Monica Maggioni e dai consiglieri Arturo Diaconale, Franco Siddi, Rita Borioni, Giancarlo Mazzuca. Favorevole il consigliere Guelfo Guelfi; Fortis e Freccero si sono astenuti. Non ha votato Paolo Messa, che aveva abbandonato i lavori per dissenso sulla politica gestionale del direttore.
La bocciatura del piano, proprio sul tema del digitale che dovrebbe mettere tutti d’accordo, dimostra – secondo il dg – che le motivazioni dello stop sono tutte politiche e si rischia, con questa presa di posizione, che la Rai resti ferma e ostaggio della politica.

Ora l’iniziativa è nelle mani del dg che ha incassato la sfiducia del Cda, a partire dalla presidente Monica Maggioni, e potrebbe dimettersi. Ma il condizionale è d’obbligo perché è sua intenzione chiedere subito una verifica con l’azionista, appunto il Mef di Pier Carlo Padoan.

“È l’atto finale di un dg e di un CdA inadatti al ruolo. Un vertice irresponsabile che antepone i propri conflitti di potere al bene della Rai servizio pubblico”. Inizia così la nota congiunta di Fnsi e UsigRai con cui le due sigle sindacali si sono espresse sulla bocciatura del piano sull’informazione Rai .
“Ventidue mesi senza un piano news è responsabilità di tutti. Nessuno escluso. Quindi tutti devono andare a casa”, scrivono. “A questo punto è necessario un incontro urgente con l’azionista per rappresentare la situazione drammatica di una azienda senza guida. C’è l’urgenza, di cui l’azionista deve farsi carico, di assicurare al Servizio Pubblico un vertice stabile e capace di riforme affinché non si ripeta un disastro come quello di Alitalia”.

Ultima modifica: Mar 23 Mag 2017