Edicole: cambiano le regole per la distribuzione dei giornali

Cambia il sistema di vendita di giornali e periodici, per portare avanti da un lato la liberalizzazione ma anche, dall’altro, per sostenere la filiera duramente provata dalla crisi dell’editoria.

Con un emendamento alla manovra finanziaria il governo punta ad accelerare l’attuazione della delega all’editoria e prevede infatti che basterà la Scia, la segnalazione certificata di inizio attività, per aprire nuovi punti vendita, sia esclusivi (edicole) che non esclusivi (esercizi commerciali), anche a carattere stagionale.

Per “contemperare – come si legge nella relazione tecnica ripresa dall’agenzia Ansa – la liberalizzazione della vendita con la salvaguardia dei motivi imperativi di interesse generale connessi alla promozione dell’informazione e del pluralismo” le nuove norme prevedono anche che si possano regolare le aperture in zone con particolari esigenze, legate ai punti vendita esistenti, alla sostenibilità ambientale o alla tutela di aree artistiche. Anche gli orari di apertura o la possibilità di ampliare la merce offerta andranno regolati in Conferenza unificata.

Dopo otto anni di crisi economica il numero dei giornalai che hanno chiuso e’ alto.. Le edicole attive in Italia sono circa 30mila. Dal 2001 a oggi hanno chiuso in 13mila, di cui quasi 7mila negli ultimi due anni.
Una crisi che dipende certamente dal calo delle vendite di quotidiani e periodici, dalla virata sul web, da una popolazione che preferisce la Tv e legge sempre meno ma anche dalla mancanza di attenzione nel preservare un rete che nonostante tutto resta il principale canale di distribuzione per la carta stampata e un legame cruciale tra la piccola e media editoria con i territori.

Ultima modifica: Dom 28 Mag 2017