A Bari il Festival dei giornalisti del Mediterraneo tra tv e web

Il rapporto della Tv con il web, il mercato e pubblico di riferimento ai tempi dello 'streaming' e dell' 'on-demand', ma anche la maniera di raccontare un evento legandolo al territorio: sono alcuni dei temi dei seminari nell'ambito della nona edizione del Festival dei Giornalisti del Mediterraneo, a Bari.

Nel primo incontro, 'Reinventare la televisione', si è discusso anche della cornice normativa dell'audiovisivo su cui è al lavoro l'Agcom.
Sono intervenuti, tra gli altri, il magistrato Ferdinando Imposimato e il filosofo della comunicazione, Carmine Castoro. Quest'ultimo ha parlato della sua "battaglia personale contro la 'nazitv', con l'osceno realizzato dalle immagini dell'informazione: siamo - ha rilevato - davanti a un campo di sterminio delle coscienze".
"Da anni - ha aggiunto - propongo di lanciare un Manifesto contro l'osceno televisivo”.

Nel secondo seminario, 'Geografie della televisione', lo scrittore e manager televisivo Piero Gaffuri ha affrontato il caso "dei recenti eventi sismici di Amatrice e Norcia", sottolineando "la tendenza da parte della televisione a dare un taglio spettacolare". In questa maniera, ha rilevato, "si tende a trascurare tutta una serie di altre informazioni, anche geografiche, importanti: per esempio - ha rilevato - dire 'terremoto nel centro Italia' equivale ad affermare che gli eventi sismici si sono propagati su una vastissima area, quando invece il luogo in cui si è verificato era pari ad appena duemila chilometri quadrati".
"I media - ha concluso - fanno da cassa di risonanza emotiva all'evento tragico e non sempre approfondiscono seriamente ciò che si nasconde, per esempio, dietro alle cause di un eventuale crollo, facendo indagini di altro tipo".

Ultima modifica: Sab 27 Mag 2017

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