Media e terrorismo: l'Unesco pubblica un manuale di 'buone regole' per i giornalisti
“Noi giornalisti dobbiamo ancora imparare a fare la cosa giusta dopo un attacco terroristico e la tragedia al concerto di Manchester in cui 22 persone sono state uccise settimana scorsa è stata un’ennesima occasione di riflessione”.
Il «j’accuse» di Jay Rosen, attento osservatore che insegna giornalismo all’Università di New York, non si riferisce tanto al problema delle fonti e delle immagini non verificate, quanto alle scelte editoriali. Dopo le paginate finanche eccessive dei primi giorni, piene di foto, titoloni gridati e dettagli anche inutili, i giornali già una settimana dopo hanno relegato le notizie su quel fatto a spazi minuscoli.
Su questo argomento l’Unesco, l’agenzia culturale dell’Onu, ha pubblicato un manuale per giornalisti: “Terrorism and the Media”, 110 pagine su come raccontare gli atti di terrorismo. A pagina 44 sono elencati 21 punti chiave.
Tra questi: no a immagini sensazionalistiche che spettacolarizzano, verificare le informazioni correggendo immediatamente e con trasparenza eventuali errori, mantenere il senso delle proporzioni, non fare pubblicità ai terroristi, evitare approcci moralistici o ideologici che confondono la realtà, evitare le generalizzazioni, rispettare la dignità delle vittime, non usare linguaggio di odio. Il manuale per giornalisti lo si può leggere per intero qui.