Si è concluso il 'Meeting dei giornalisti cattolici e non'

fonte: www.giornalisticon.it 

“È molto più facile contrapporsi che cercare punti di incontro. Sono sicuro che la nostra società abbia bisogno di punti di incontro e in questo la stampa cattolica ha un ruolo importante. Cari giornalisti cercate la verità ma evitate le scorciatoie”. Così il vescovo di San Benedetto-Ripatransone-Montalto, monsignor Carlo Bresciani ha salutato la platea degli oltre 200 giornalisti operatori della comunicazione giunti da tutta Italia a Grottammare per la quarta edizione del “Meeting dei giornalisti cattolici e Non” che si è concluso domenica.

L’evento è nato da un’idea di Simone Incicco, responsabile organizzativo del Meeting e dalla collaborazione tra: la FISC (Federazione, Italiana, Settimanali Cattolici), TV2000, Radio InBlu, Agenzia SIR, Avvenire, U.C.S.I, Ufficio Comunicazione Sociale, Ordine Dei Giornalisti.
Nel ricco programma del Meeting incontri e tavole rotonde, corsi di formazione intorno ai temi della comunicazione e dell’informazione nel mondo di oggi con le sue svolte epocali. Ha introdotto i lavori, in una sala gremita, il responsabile organizzativo del Meeting Simone Incicco che ha raccontato del suo incontro con Papa Francesco nel corso del quale ha chiesto al Santo Padre di lasciare la propria impronta su una tela. Un gesto simbolico proposto e replicato allo stesso modo al Meeting su un’opera raffigurante il mondo con le impronte colorate di tutti i giornalisti presenti in sala afferma Incicco: “Ognuno di noi lascia la propria impronta su questo mondo e la vostra andrà a comporre l'opera che accompagnerà i quadri degli artisti sui luoghi del terremoto in quanto tutto è connesso, le sofferenze e le gioie del mondo sono connesse e noi desideriamo ricordarcelo”.

Tra i relatori molto partecipato l’incontro della prima giornata con monsignor Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, che è intervenuto parlando di una Chiesa che comunica anche attraverso nuovi linguaggi.
“Si comprende - sottolinea monsignor Viganò - come abbia un senso parlare di nuovo umanesimo: infatti come l’intervento rinascimentale di Brunelleschi con Santa Maria del Fiore modellava il paesaggio di Firenze, oggi siamo tutti alle prese non solo con la trasformazione di un paesaggio visibile ma anche di uno spazio relazionale e collaborato. Se lo sguardo prospettivo del Quattrocento aveva un punto di fuga attorno al quale comporre lo sguardo, oggi il punto di fuga è moltiplicato tante volte quante sono le dorsali che connettono meridiani e paralleli digitali ridisegnando nuove geografie. E, oggi come nel Rinascimento, al centro c’è l’uomo, la sua forza e responsabilità nel governare la realtà”.
“Siamo in momento – evidenzia il Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede - in cui stiamo ridisegnando delle nuove geografie e come nel Rinascimento al centro c’è l’uomo che ha la sua responsabilità nel governare questo nuova realtà che stiamo costruendo. Ecco perché non possiamo abdicare a questo atteggiamento. Siamo in un momento in cui possiamo essere artefici della nostra realtà”.

La parola è poi passata a Don Davide Milani, responsabile dell’Ufficio Stampa della Diocesi di Milano che ha presentato la vita di Carlo Acutis.
Al termine della prima giornata i laboratori di approfondimento con i direttori delle più importanti testate cattoliche. Tra questi il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e di Tv 2000 e Radio InBLu, Paolo Ruffini. “Il grande rischio che corriamo è quello dell’informazione-palinsesto. Leggiamo ciò che più ci somiglia”. – ha affermato Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio nel corso di uno dei laboratori. “Il tempo della carta stampata non è finito. Ogni voce che si spegne ci rende più deboli tutti. Non c’è spazio per quelli che si inventano una informazione che non c’è. – e aggiunge - l’informazione è il cane da guardia dell’umanità”.

Tappa importante al Meeting è stata quella del pomeriggio di venerdì 23 giugno ad Arquata del Tronto, quando tutti i giornalisti hanno potuto toccare con mano i danni causati dal sisma che ha colpito le Marche 10 mesi fa a più riprese. Testimonianze toccanti quelle dei due vescovi di Ascoli, monsignor Giovanni D’Ercole, e dell’Arcivescovo dell’Aquila Mons. Petrocchi, già parroco di una delle zone colpite dal sisma. Visibilmente commossi hanno raccontato della situazione di questi mesi difficili sin dalle prime scosse che hanno martoriato il territorio. La delegazione è stata anche accompagnata dal comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Mauro Malizia nelle frazioni di Arquata.

Terzo giorno di spessore quello di ieri in cui si è parlato di “servizio pubblico” nel corso del quale è intervenuto il giornalista e scrittore Gianni Riotta durante un collegamento via skype e la presenza di Fabrizio Ferragni, direttore delle relazioni istituzionali Rai, di Massimo Padula, Presidente Aiart, e di Daniele Bellasio, caporedattore del Sole 24 Ore.
A conclusione della prima parte dei lavori è seguito l’attesissimo incontro con l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa vicepresidente della conferenza dei vescovi latini nelle regioni arabe intervistato dal giornalista dell’agenzia Sir Daniele Rocchi. “Due terzi della città di Aleppo sono stati distrutti. Servirà molto tempo per la ricostruzione, ma ci vorrà ancora più tempo per ricostruire un tessuto sociale solido”.
Mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini, ha delineato un quadro della difficile situazione in Medio Oriente. “Nel 2016 da Betlemme – ha detto – sono partite 128 famiglie cristiane, circa 500 persone, tutte famiglie con figli. Sono andate via perché non sanno quale potrà essere tra qualche anno la situazione, se i loro figli avranno ancora il muro”.
Il Meeting si è concluso con la visita della città e con la partenza degli ospiti e dei partecipanti che hanno apprezzato anche le bellezze del nostro territorio.

Ultima modifica: Lun 26 Giu 2017