Editoria: il futuro è negli abbonamenti?

Tra il 2011 e il 2016 il contributo del segmento online sul totale del fatturato è cresciuto dal 17% al 29%; ma l’incremento dipende dalla catastrofe della carta, più che dall’espansione dei valori assoluti del digitale.

L’agenzia eMarketer stima che nel 2016 Facebook e Google abbiano rastrellato il 60% della spesa in pubblicità su pagine elettroniche; ma l’opinione di Jason Kint, che analizza i dati dell’Interactive Advertising Bureau (Iac), è che almeno l’85% degli investimenti in comunicazione commerciale su internet sia stato intercettato dai due giganti della Silicon Valley.

La funzione dei giornali somiglia a quella dei motori di ricerca e dei social media, al punto da rendere possibile la sostituzione nelle abitudini dei lettori in meno di dieci anni?
Suzi Watford, direttrice marketing del Wall Street Journal, ha dichiarato in un’intervista che a quattro mesi dall’uscita della testata dal programma «First click Free» (Fcf) di Google, la versione online del quotidiano ha perso il 44% delle visite veicolate dai motori di ricerca. Secondo il servizio Similarweb, questo valore equivarrebbe a oltre 17 milioni di accessi al mese. Fcf è lo schema di accordo che Mountain View stipula con i giornali che rilasciano contenuti a pagamento, per assicurare alle loro pagine la permanenza nei listati di risposte.

Ultima modifica: Lun 3 Lug 2017