Intercettazioni: per la Fnsi lo schema di decreto in contrasto con le norme europee

Sullo schema del decreto sulle intercettazioni il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso ha inviato al Guardasigilli un parere ( in cui si esprime contrarietà alla limitazione del diritto di informare che si vuole introdurre attraverso il divieto di trascrizione integrale delle intercettazioni negli atti giudiziari) che verrà illustrato nei prossimi giorni nel corso di un'iniziativa pubblica. Il sindacato è «disponibile ad un incontro, in cui però si parli anche di querele temerarie».

«Qualsiasi provvedimento normativo volto a regolare la materia delle intercettazioni non può prescindere dal rispetto della Convenzione europea dei diritti dell'Uomo – ha sostenuto - sul diritto dei giornalisti ad informare e dei cittadini ad essere informati. Tale Convenzione è infatti pienamente vincolante per l'Italia».

Dall'esame delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, infatti, si evince chiaramente – sostiene la Fnsi - che le modalità di pubblicazione delle intercettazioni le decide il giornalista e che l'eventuale obbligo di pubblicare soltanto riassunti sarebbe in contrasto con l'indirizzo della Cedu.

È stato inoltre ricordato che il cronista ha l'obbligo di informare l'opinione pubblica non soltanto su questioni che hanno rilevanza penale, ma su tutto ciò che costituisce un interesse generale per la collettività. «Quando c'è un interesse per i cittadini – ha concluso Lorusso – non c'è segreto che tenga».

Ultima modifica: Gio 14 Set 2017

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