Confronto al Prix Italia: l'informazione sopravvive se punta su qualità, professionalità e diritti dei giornalisti

Il segretario generale della Fnsi Raffaele Lo Russo e il presidente della Fieg Maurizio Costa si sono confrontati al Prix Italia sullo stato di salute del settore dell’editoria. «L'informazione tradizionale sopravviverà solo puntando sulla qualità e sulla professionalità», dice Costa. «Non si possono ottenere rendendo sempre più precari i lavoratori e calpestando i loro diritti», ribatte il rappresentante del sindacato dei giornalisti.

«L'editoria tradizionale – ha detto il presidente della Fieg – deve saper cogliere le opportunità offerte dall'innovazione tecnologica per migliorare i prodotti editoriali. Tuttavia, sono necessari interventi da parte del governo che consentano, per esempio, di riequilibrare il mercato pubblicitario, oggi di fatto monopolizzato dai cosiddetti over the top, che realizzano ricavi anche sull'informazione prodotta dai mezzi di informazione tradizionale. Così si distorce il mercato e si mette a rischio la sopravvivenza delle aziende che investono nel prodotto editoriale».

Il presidente della Fieg non crede alla scomparsa dei media tradizionali. «Il futuro non può che essere la qualità – ha affermato – la sfida è difficile, la transizione sarà lunga, ma l'informazione tradizionale sopravviverà se saprà sviluppare gli algoritmi della qualità e della professionalità».

Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha spiegato che nella battaglia per la riforma delle leggi di sistema, per la tutela del copyright e per la tassazione dei proventi dei motori di ricerca, giornalisti ed editori non possono che essere alleati e giocare la stessa partita. Lorusso concorda con il presidente della Fieg sulla necessità di puntare su professionalità e qualità. Tuttavia – ha ammonito – «è obiettivamente difficile sviluppare gli algoritmi della professionalità e della qualità perché l'unico algoritmo che gli editori italiani sono riusciti a sviluppare fino ad oggi è quello della precarietà».

Il segretario generale della Fnsi non ha dubbi: «Non si potrà parlare di informazione di qualità come argine al dilagare delle fake news almeno fino a quando la precarietà e il lavoro senza diritti saranno l'elemento distintivo del settore. Il presidente Costa ha ragione: il futuro è nella professionalità e nella qualità, ma a patto che si punti a sviluppare l'algoritmo del lavoro regolare».

Ultima modifica: Sab 30 Set 2017