Il valore del giornalismo di prossimità e dei giornali diocesani.

“C’è una regola che vale per tutte le forme di comunicazione: l’annuncio è sempre una forma di carità”. Lo ha detto il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, card. Gualtiero Bassetti, che a Pesaro ha partecipato alla presentazione della nuova versione del settimanale interdiocesano “Il Nuovo Amico”, in occasione del convegno “Giornalismo di prossimità. Gli occhiali giusti per leggere le periferie”. Al convegno e’ intervenuto anche il presidente della Fisc, don Adriano Bianchi.

“Ogni comunicazione – ha sostenuto il presidente della Cei - “deve essere caratterizzata da due elementi: la carità e la responsabilità”. Perché “raccontare il mondo in cui viviamo significa scrivere ogni giorno ‘la prima bozza della storia’ E se non c’è la necessaria prudenza si corre sempre il rischio di creare un clima d’opinione divisivo e conflittuale”.

Un esempio indicato dal presidente della Cei è quello della diffusione di stereotipi negativi nei confronti dei migranti e dei poveri. Un altro monito, invece, riguarda il rischio di cadere in “semplificazioni estreme” e “giudizi affrettati o alla ricerca, talvolta, di un sensazionalismo che banalizza tutto pur di essere rumoroso e visibile”. “La promozione di una ‘cultura dell’incontro’ nel complesso mondo della comunicazione – ha sottolineato il card. Bassetti – si caratterizza, dunque, prima di tutto, per una narrazione consapevole e responsabile del fatto che si sta raccontando; e poi, in secondo luogo, come ha detto il Papa, per l’‘amore per la verità’”.

Infine, un riferimento ai social network. “Percepisco nitidamente le polemiche, i complottismi e le troppe parole cariche di divisione che imperversano sul dibattito pubblico ma che, soprattutto, caratterizzano la comunicazione sul web. La critica va bene, serve a crescere, ma la calunnia va rigettata con forza. I cattolici sono chiamati a dare testimonianza sempre, anche quando scrivono un post su Facebook”.

Dal canto suo il presidente della Fisc, don Bianchi, ha sostenuto che “la Chiesa locale ha a cuore le voci della comunità e del territorio”. “Il compito della comunicazione, e anche la sfida a cui siamo chiamati - ha concluso proprio don Bianchi - è, innanzitutto, quello di ridare il giusto significato alle parole perchè solo così possiamo comprendere il senso del nostro vivere nella comunità. Perchè, dunque, la chiesa locale non puó fare a meno dei settimanali diocesani? Perchè la chiesa locale ha a cuore le voci della comunità e del territorio.

Ultima modifica: Dom 22 Ott 2017