Intercettazioni: varato il nuovo decreto. Le osservazioni della Fnsi.

Il Consiglio dei Ministri, giovedì 2 novembre, ha dato il primo via libera al decreto sulle intercettazioni. Il provvedimento, che ora dovrà passare all'esame delle commissioni Giustizia per poi tornare a Palazzo Chigi e che pone nuovi vincoli alla trascrizione dei colloqui nelle richieste dei pm e nelle ordinanze dei giudici, ha l’obiettivo dichiarato di “regolamentare in maniera più stringente l'utilizzo delle intercettazioni per evitare la diffusione di conversazioni irrilevanti ai fini delle indagini”.

Per il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni «non viene limitato l'uso delle intercettazioni, ma contrastato l'abuso, senza ledere il diritto di cronaca»; secondo il Ministro della Giustizia Andrea Orlando «sono introdotti una serie di vincoli che non restringono la capacità di indagine, ma riducono il rischio della fuga di notizie se non sono legate a fatti penalmente rilevanti».

Tra i primi a commentare il nuovo testo, ci sono il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti: «L’approvazione delle nuove norme sulle intercettazioni non potrà mai far venir meno il diritto-dovere del giornalista di pubblicare qualsiasi notizia, anche coperta da segreto, che abbia rilevanza per l’opinione pubblica e che implichi l’interesse dei cittadini ad esserne messi a conoscenza, così come ha più volte ribadito la Corte europea dei diritti dell’uomo». «Però il giro di vite sulle intercettazioni – proseguono Lorusso e Giulietti – non è stato accompagnato da alcuna norma per tutelare i cronisti minacciati e scoraggiare l’uso e l’abuso delle cosiddette "querele bavaglio"».

foto tratta dal sito istituzionale www.governo.it 

Ultima modifica: Ven 3 Nov 2017

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