Decreto intercettazioni: Fnsi e Odg chiedono al governo di ritirare il provvedimento

Pubblichiamo il testo di una nota diffusa da Federazione della Stampa e Ordine dei giornalisti, a proposito del decreto del governo sulle intercettazioni:

“Le critiche sollevate da magistrati, avvocati, giuristi e associazioni dei giornalisti dovrebbero indurre il governo a rivedere la proposta sulle intercettazioni e il Parlamento a sollecitare radicali modifiche. Sulla cosiddetta “essenzialità” rischia di innescarsi un grave conflitto con pesanti ripercussioni sullo stesso diritto di cronaca e sul diritto dei cittadini ad essere informati su questioni essenziali come la conoscenza di vicende di mafia, corruzione e malaffare. Lo affermano in una nota Fnsi e Odg che annunciano che saranno al fianco dei colleghi che dovessero essere denunciati, o subire qualsiasi forma di censura, per aver deciso di rispettare gli obblighi deontologici ed il dovere di informare.

La nostra critica al testo – e’ detto ancora nella nota - approvato dal governo è ulteriormente rafforzata dall’assenza di una qualsiasi iniziativa tesa a contrastare le cosiddette “querele bavaglio”, diventate il vero strumento di aggressione e minaccia contro i cronisti che tentato di “illuminare” i territori occupati da mafie e malaffare.

Di fronte a questo quadro la Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Ordine nazionale dei giornalisti – conclude il documento - promuoveranno riunioni congiunte degli esecutivi, predisponendo un calendario di iniziative che coinvolgeranno tutte le strutture regionali e nazionali. Non è più possibile accettare che si trovino tempi e maggioranze in Parlamento quando si tratta di dare una “stretta” sulle intercettazioni e non si trovi mai la volontà politica per cancellare il carcere per i giornalisti e per dare una “stretta” a chi insidia il diritto di cronaca e l’articolo 21 della Costituzione”.

Ultima modifica: Mar 7 Nov 2017

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